Falsa sentenza di divorzio. E salta il nuovo matrimonio

Falsa sentenza di divorzio. E salta il nuovo matrimonio
La Procura della Repubblica di Lecce ha citato in giudizio una donna con l'accusa di aver formato una falsa sentenza di divorzio, di esercizio abusivo della professione legale...

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La Procura della Repubblica di Lecce ha citato in giudizio una donna con l'accusa di aver formato una falsa sentenza di divorzio, di esercizio abusivo della professione legale e di truffa. Nel processo al via il 7 luglio dell'anno processo, la 50enne leccese Paola Pittini dovrà dall'accusa di aver fatto saltare il matrimonio fra un 42enne brindisino e una  38enne della provincia di Napoli.

Il capo di imputazione riportato nel decreto di citazione diretta a giudizio del pubblico ministero Angela Rotondano, sostiene che la Pittini abbia formato una falsa sentenza di divorzio nella causa civile (di fatto inesistente) iscritta al nr. 1911/2012 del Tribunale civile di Brindisi, ricevendo la somma di € 1400,00 quale compenso per l' opera professionale. In particolare l'imputata, dopo aver ricevuto mandato dalla persona offesa al fine di istruire la pratica di divorzio dalla ex coniuge  innanzi al Tribunale civile di Brindisi, formava una falsa sentenza di divorzio nella causa civile (di fatto inesistente) iscritta al nr. 1911/2012 del Tribunale di Brindisi, inducendo in errore la persona offesa che si determinava a corrispondergli la somma di € 1400,00 a titolo di compenso professionale, così procurandosi un ingiusto profitto con altrui danno. Con l'aggravante di aver commesso il fatto per eseguirne od occultarne un altro.
La vittima del raggiro, che aveva già organizzato le nuove nozze in virtù della (falsa) sentenza di divorzio, ha dovuto revocare tutti i festeggiamenti in quanto, per legge, non poteva contrarre nuovo matrimonio prima del divorzio. 
Gli avvocati Marco Elia e Marco Masi si costituiranno parte civile per la coppia brindisina vittima del raggiro nel processo che si terrà presso il  Tribunale di Lecce, seconda sezione penale. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia