Trova un miliardo di lire nascosto dal nonno in una scatola: poi la sorpresa choc. «Ecco quanto valgono ora»

Un operaio 50enne di Ceccano ha trovato il 'tesoro' facendo dei lavori in casa: ma la Banca d'Italia non accetta più il vecchio conio da convertire

Trova un miliardo di lire nascosto dal nonno in una scatola: poi la sorpresa choc. «Ecco quanto valgono ora»
Ha trovato in casa dei titoli di Stato da un miliardo di lire, che suo nonno aveva comprato negli anni del Fascismo. Il fortunato ritrovamento è avvenuto a Ceccano, in...

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Ha trovato in casa dei titoli di Stato da un miliardo di lire, che suo nonno aveva comprato negli anni del Fascismo. Il fortunato ritrovamento è avvenuto a Ceccano, in provincia di Frosinone, ma quel piccolo tesoro in realtà non vale più niente. Il 50enne che ha scoperto i documenti durante i lavori di ristrutturazione, nascosti nell’intercapedine di un muro, vuole comunque provare a convertirli in euro, ma la Banca d'Italia, in passato, si è già pronunciata in modo sfavorevole su altri casi identici.

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Soldi nascosti

 

Il 50enne stava facendo dei lavori nella casa di famiglia, quando con un martello ha rotto una parete in cui ha trovato una cassetta di legno, che all'interno custodiva un buono fruttifero di cinquecento lire del 1937, che alla scadenza, nel 1962, avrebbe fruttato al nonno agricoltore, un miliardo delle vecchie lire.

Legame col nonno

«Ero molto legato a mio nonno e mi piace pensare che a guidarmi alla scoperta di quella cassetta di legno nascosta dentro il muro con i buoni di Stato sia stato proprio lui. Come gli uomini del suo tempo, era un gran risparmiatore. È un peccato che il frutto dei suoi sacrifici sia venuto fuori solo ora e rischi di essere vanificato», ha raccontato l’operaio a Il Messagero, che vive da solo e non ha problemi economici, ma chi non ha desideri da realizzare con tanti soldi?

Andranno persi?

Per tentare di riscattare i soldi si è rivolto ad uno studio di avvocati che sta «studiando bene questo caso in quanto ci sarebbero pareri giurisprudenziali discordanti. Una circolare della Banca d’Italia esclude la possibilità di riscossione. Stiamo però studiando la pratica per vedere se è possibile aggirare questo ostacolo. La cifra in ballo è notevole. Se queste cedole potessero essere ancora riscosse, con la rivalutazione monetaria e gli interessi, si arriverebbe almeno a due milioni di euro». Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia