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Emilia Romagna in emergenza senza fine. Non solo la conta dei danni e delle vittime (quelle accertate finora sono 14) a causa dell'alluvione, ma ora tutti i problemi legati al territorio. Alcune città, come Ravenna, temono la cosiddetta onda lunga e costruiscono barriere per difendere il loro territorio. Nelle zone collinari e montuose, invece, il rischio è diverso e si chiama frane.
Emilia Romagna, il problema dei terreni zuppi d'acqua
Già ce ne sono tante in atto ma ora si teme che possano aumentare ancora a causa dei terreni carichi di acqua. «Le frane ci sono già state durante le piogge e continueranno ad esserci perché precipitazioni così violente hanno alterato gli equilibri sui versanti. I tecnici sono al lavoro per valutare», spiega Andrea Billi dell'Istituto di Geologia Ambientale e Geoingegneria del Cnr.
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Emilia Romagna, una situazione mai vista
Particolarmente esposte sono le zone pedemontane, poi va valutata la composizione della roccia «se argilla, che è più franosa, o calcare». «Sicuramente in tempo di guerra, con l'evento catastrofale in corso ce ne saranno più che in tempo di pace, il periodo che si interpone tra eventi successivi», fa notare Billi.
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