Due nuovi casi di intossicazione da funghi a Grottaglie e a Manduria. Con questi sono tre gli episodi in una settimana. Nel caso di Grottaglie, l’uomo, un 53enne, avrebbe...
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La stessa varietà di funghi di quest’ultimo, invece, sarebbe stata ingerita dall’uomo di San Marzano ricoverato a Manduria. Colto da forti crampi allo stomaco, è corso al pronto soccorso del San Marco con la sua bicicletta. Arrivato all’ospedale è stato subito intubato. Il sondino naso-gastrico gli ha provocato una forte crisi di vomito, facendogli espellere gran parte dei funghi ingeriti.
All’arrivo dell’ispettore del dipartimento di micologia di Taranto, Michele Tria, l’uomo ha dichiarato di aver raccolto dei funghi in un latifoglio in agro di Martina Franca e di «aver voluto provare a consumare alcuni funghi conosciuti come tossici, per verificare se effettivamente lo fossero».
Il raccolto comprendeva numerose varietà di specie, fra cui le più pericolose erano delle “amanite s.p.” velenose non mortali, delle “russule emetiche” e degli “agaricus santhoderma”.
I funghi raccolti, sono stati prima bolliti tutti insieme, poi tritati per essere uniti a uova e riso cotto nella stessa acqua dei funghi, per diventare una grossa frittata che l’uomo ha mangiato per intero.
Ancora in ospedale a Manduria, anche il sammarzanese che ha ingerito una grossa quantità di “lactarius acerrimus” (cosiddetto “fungo di frasca”). L’uomo, aveva raccolto circa una decina di chili di funghi di frasca nelle zone fra Grottaglie e Martina Franca, in contrada Calzerosse. Una volta cucinati, i funghi sono stati consumati da tutta la famiglia, ma in dosi minori rispetto al ricoverato, che ne ha ingeriti circa un chilo fra pranzo e cena. I forti dolori addominali e le crisi di vomito, lo hanno indotto a recarsi in ospedale. A. Pal.
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Quotidiano Di Puglia