Vigili fanno sesso nell'auto di servizio ma dimenticano la radio accesa: aperta un'inchiesta

Vigili fanno sesso nell'auto di servizio ma dimenticano la radio accesa: aperta un'inchiesta
La storia dei vigili che fanno sesso a Roma. La divisa, si sa, ha sempre avuto un certo fascino. Per lui. E per lei. Mettici un infinito turno di pattuglia per tutta la notte e...

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La storia dei vigili che fanno sesso a Roma. La divisa, si sa, ha sempre avuto un certo fascino. Per lui. E per lei. Mettici un infinito turno di pattuglia per tutta la notte e Roma che è romantica perfino davanti a un campo nomadi. E il patatrac è fatto: una coppia di vigili urbani, lei sulla quarantina e lui con qualche anno in più, non hanno resistito e si sono lasciati andare a sesso sfrenato nell'auto di servizio con tanto di scritta sulla fiancata.

 

A testimoniarlo un eloquente audio che qualcuno probabilmente ha registrato approfittando del fatto che i due nella foga avrebbero lasciato l'autoradio accesa. Il file in perfetto stile YouPorn, secondo quanto risulta a Leggo, è finito sulla scrivania del comandante generale della polizia municipale della Capitale Stefano Napoli, uno che nella sua lunga carriera ne ha viste di tutti colori ma forse non ne aveva mai sentita una così.


Il fattaccio è successo qualche giorno fa. I due agenti a luci rosse sono in forze al XV gruppo (zona Cassia) e l'altra sera è toccato a loro il pattugliamento notturno del campo rom in via di Tor di Quinto. Lei è più giovane ed è figlia d'arte (la madre è stata un pezzo grosso dei vigili di Roma), lui è più grande e, contro tutti gli stereotipi del pizzardone romano, pare abbia un fisico prestante. L'altra sera, secondo quanto è stato denunciato in un esposto al Comando, erano insieme su una Fiat Tipo di servizio e dalla sede del XV gruppo hanno raggiunto la postazione assegnatagli.


Il turno di notte è lungo. Per scambiare quattro chiacchiere via la mascherina. Ma la carne è debole e il Corpo (quello della municipale) anche. Così, via anche la divisa. E poi via il resto. Il motore era spento. Ma l'autoradio di servizio probabilmente no. E così la loro passione e le cinquanta sfumature di municipale non sono rimaste rinchiuse nell'abitacolo. Anzi. In poche ore erano già sulla bocca degli oltre sei mila agenti della Capitale


Al comando generale c'è imbarazzo e rabbia per come i due abbiano gettato nel ridicolo l'intero Corpo. Invece ai piedi della scalinata del Campidoglio, in un bar (neanche a dirlo) tre vigili ci scherzano su davanti a un caffè e uno di loro uscendo intona la canzone Grande Raccordo anulare di Corrado Guzzanti simil Antonello Venditti: «Nella pause faremo l'amore... e se nasce una bambina poi, la chiameremo Romaaaa». Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia