CITTA' DEL VATICANO, 10 FEB - Domani mattina alle 12 le spoglie di Padre Pio, dopo aver lasciato Roma e il Vaticano dove ha avuto luogo l'ostensione per il Giubileo,...
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L'aneddoto e' raccontato dal giornalista Raffaele Iaria nel volume "Padre Pio. 'Quei' giorni a Pietrelcina" (Tau editrice), in cui ripercorre la fase iniziale della vita del santo frate cappuccino: dalla nascita, alla formazione, alla vocazione religiosa, alle stimmate, fino alla partenza definitiva prima per Foggia e poi per San Giovanni Rotondo dove Padre Pio visse 52 anni della sua vita. "Da questo centro del Gargano - scrive Iaria - il frate cappuccino non si e' mai allontanato neanche per recarsi nel suo paese natio. Quel paese che 'teneva sempre nel suo cuore'. Soprattutto non ha piu' visitato quel quartiere detto 'Castiello' dove e' nato il 25 maggio del 1887 e dove ha vissuto per 29 anni della sua vita da fanciullo, adolescente, giovane studente e giovane frate e sacerdote cappuccino. Ma qui - prosegue il giornalista - continua a 'vivere' ancora oggi: visitando questo centro si sente l'orma dei suoi passi che contrassegnano ogni parte".
L'urna con il corpo di padre Pio, che Papa Francesco ha voluto nella Basilica Vaticana, insieme a quella con le spoglie di san Leopoldo Mandic, per l'inizio della Quaresima del Giubileo straordinario della misericordia, si fermera' a Pietrelcina dall'11 al 14 febbraio prima di far ritorno a San Giovanni Rotondo. "Nel convento sul Gargano - scrive Iaria -, pochi mesi prima della sua morte, la prima domenica di agosto del 1968, a un suo confratello, padre Mariano da Santa Croce che lo assisteva, padre Pio disse che avrebbe visitato il suo paese natio 'parecchi anni dopo la morte'". (ANSA). Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia