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E considerato contiguo alla criminalità foggiana l'imprenditore 52enne ravennate del settore vitivinicolo, Vincenzo Secondo Melandri alias "il re del vino". Nei suoi confronti la Direzione investigativa antimafia (Dia) ha eseguito un decreto di confisca di beni da oltre 50 milioni di euro emesso dal Tribunale di Bologna.
L'operazione "Baccus" del 2012
L'uomo era rimasto coinvolto nel 2012 nell'operazione «Baccus», coordinata dalla Dda di Bari, assieme ad alcune persone per l'accusa legati alla criminalità organizzata cerignolana, riportando la condanna dalla Corte di Appello del capoluogo pugliese a quattro anni di reclusione per associazione per delinquere finalizzata alla truffa aggravata e alle frodi fiscali.
Sotto sequestro 74 beni immobili, auto d'epoca e tre conti in banca
Il provvedimento, emesso su proposta dell'allora Procuratore di Ravenna Alessandro Mancini e del Pm Lucrezia Ciriello, fa seguito al sequestro già eseguito dalla Dia nel 2020 in base al quale il Tribunale di Bologna aveva ritenuto sussistente la sproporzione tra i redditi dichiarati e i beni nella disponibilità dell'imprenditore ravennate e del suo nucleo familiare. La misura interessa partecipazioni societarie e nove compendi aziendali attivi nel settore vitivinicolo nella provincia di Ravenna, 74 beni immobili tra le provincie di Ravenna, Forlì e Brescia, sei mezzi d'epoca e tre rapporti bancari e assicurativi con disponibilità finanziarie di cui un conto corrente aperto in un istituto bancario di San Marino: quest'ultimo sarà oggetto di confisca a cura delle autorità sammarinesi come previsto dalla convenzione di «amicizia e buon vicinato» del 1939.
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