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Padre e figlio uccisi: le ultime parole delle vittime nelle intercettazioni prima dell'esecuzione. Il presunto killer era sotto controllo perché sospettato di un precedente delitto.
Il presunto assassino intercettato
Gli inquirenti hanno potuto ascoltare i momenti dell'esecuzione del padre e del figlio uccisi a fine luglio a Cerignola. Gli spari e le ultime parole di una delle due vittime: «Giuseppe non dico niente a nessuno». È quanto emerso dall'ascolto delle intercettazioni di Giuseppe Rendina, 45 anni di Trinitapoli, arrestato lo scorso 3 agosto con l'accusa di avere ucciso con un colpo di pistola alla testa e poi chiuso in due sacchi di plastica Gerardo e Pasquale Davide Cirillo, padre e figlio di 58 e 27 anni.
Rendina era intercettato perché - a quanto si apprende - sospettato di un altro omicidio, quello di Giuseppe Ciociola, agricoltore di 52 anni trovato morto il 12 marzo nella sua campagna a Zapponeta (Foggia), anche lui giustiziato con un colpo di pistola alla testa.
Dalle intercettazioni è emerso che verso le 15.30 del 30 luglio il primo ad essere ucciso è stato il 28enne Pasquale Davide. Nell'audio a disposizione degli inquirenti si sente un colpo di pistola e poi un fruscio come se Rendina stesse spostando qualcosa di pesante. Mezz'ora più tardi si sente Gerardo Cirillo dire «Giuseppe non dico niente a nessuno», frase seguita da uno sparo. Resta ancora da cristallizzare il movente.
Non si esclude la pista legata a questioni economiche. Rendina, durante l'interrogatorio di convalida del fermo, ha ammesso di conoscere le due vittime e di aver lavorato per loro nella raccolta dei carciofi. I corpi di Gerardo e Pasquale Davide sono stati ritrovati nelle campagne di Cerignola il 31 luglio, in sacchi di plastica, sotto decine di tubi di gomma.
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