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Saranno effettuati ulteriori accertamenti per valutare se la velocità, superiore al limite degli altri veicoli, abbia inciso sull'incidente in cui hanno perso la vita, un anno fa, Michele Sgueo, di soli 17 anni, e Michele Di Canio, pizzaiolo di 20 anni. Il caso era stato archiviato, ma l'avvocato Aldo Maria Fornari, che assiste i familiari del conducente assieme a Studio3A-Valore S.p.A., ha chiesto e ottenuto la riapertura delle indagini.
Il tragico schianto un anno fa
Il 24 gennaio del 2021, intorno alle 17.30, sulla Provinciale 109 nel territorio comunale di San Severo, nel Foggiano, all’altezza del chilometro 3+765, i due amici - Michele Sgueo e Michele Di Canio - , entrambi di Lucera in provincia di Foggia, procedevano su una Fiat Punto di proprietà e guidata da Di Canio in direzione di San Severo quando il conducente, per evitare di tamponare un veicolo che lo precedeva e viaggiava molto piano, ha invaso la corsia opposta dove sopraggiungeva una Opel Mokka condotta da O. V., 43 anni, di Biccari, e con a bordo P. O., 38 anni, sempre di Biccari, rimasti feriti nell'impatto.
Nell'impatto l'auto con a bordo i due giovani è rimasta di traverso sulla strada ed è stata travolta da una Mercedes Gle sopraggiunta poco dopo e condotta da G. M., 65 anni, anche lui di Lucera, che non ha frenato in tempo per evitare l’ostacolo colpendo la Punto e facendola ruotare su se stessa e sobbalzare in avanti di qualche metro. «Una serie di carambole terribili che non hanno lasciato scampo ai due ragazzi», sostegono i legali.
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Il Pubblico Ministero della Procura di Foggia, Alessio Marangelli, ha aperto un procedimento penale per il reato di omicidio stradale, contro ignoti, e, oltre all’autopsia sui due giovani, ha disposto una perizia cinematica per ricostruire dinamica, cause e tutte le responsabilità del sinistro, affidandola all’ingegnere Francesco Paolo Paladino. Quando il 28 giugno 2021 il Pm ha chiesto l’archiviazione del fascicolo sulla base delle conclusioni del perito cinematico, secondo cui il sinistro era da attribuirsi esclusivamente a Di Canio, senza che vi fosse “alcun altro apporto causale a carico degli altri automobilisti coinvolti”.
La riapertura delle indagini
A cercare di far luce sul tragico incidente è stata la volontà dei famigliari del giovane Di Canio che si sono rivolti ai legali dello Studio3A-Valore S.p.A e all’avvocato del Foro di Bari Aldo Maria Fornari. Così, appena la Procura ha consentito l’acquisizione degli atti, «Studio3A ha subito analizzato la perizia di Paladino incaricando l’ingegnere Pietro Pallotti, il quale non ha affatto condiviso le conclusioni del Ctu del Sostituto Procuratore.
Da qui la richiesta di riapertura delle indagini «con rivalutazione critica del compendio indiziario contenuto nel fascicolo: nel circostanziato atto, corroborato dalla consulenza tecnica dell’ingegnere Pallotti, l’avvocato Fornari ha chiesto in particolare di esperire un supplemento di consulenza tecnica per determinare con maggior certezza le possibilità di sopravvivenza delle due vittime nel caso in cui entrambe le vetture scontratesi con la loro Punto avessero rispettato le condizioni di sicurezza in termini di velocità e adeguata prudenza su quel tratto di strada e con le condizioni meteo in atto - concludono gli avvocati -. Istanza ritenuta fondata e meritevole di accoglimento dallo stesso Pm inquirente, che ha espresso parere positivo e, nei giorni scorsi, ha ottenuto l’autorizzazione dal Gip del Tribunale di Foggia, Carlo Protano, a riaprire e proseguire le indagini in tal senso».
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