Operazione di Polizia e carabinieri: 40 arresti per mafia. Dal pizzo alle corse dei cavalli, così agivano i clan. Il procuratore antimafia: «Mafia foggiana primo nemico dello Stato»

Operazione di Polizia e carabinieri: 40 arresti per mafia. Dal pizzo alle corse dei cavalli, così agivano i clan. Il procuratore antimafia: «Mafia foggiana primo nemico dello Stato»
Polizia e carabinieri insieme per smantellare i clan della mafia di Foggia: l'operazione Decimabis, scattata questa notte, ha consentito di arrestare 40 persone, esegundo...

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Polizia e carabinieri insieme per smantellare i clan della mafia di Foggia: l'operazione Decimabis, scattata questa notte, ha consentito di arrestare 40 persone, esegundo così congiuntamente il provvedimento cautelare emesso dal Tribunale di Bari su richiesta di un pool di magistrati della Procura Nazionale Antimafia, della Direzione Distrettuale Antimafia di Bari e della Procura della Repubblica di Foggia. I 40 sono accusati, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, concorso esterno in associazione mafiosa, estorsione, tentata estorsione, usura, turbativa d’asta e traffico di sostanze stupefacenti, tutti aggravati dal metodo mafioso.

“Decimabis” rappresenta la prosecuzione della precedente operazione antimafia, denominata “Decima Azione”, eseguita nel novembre 2018, sempre a Foggia, da parte di carabinieri e Polizia, nel mirino dei quali sono finiti i clan Moretti/Pellegrino/Lanza, Sinesi/Francavilla e Trisciuoglio/Tolonese/Prencipe.

Estorcevano denaro a imprenditori di diversi settori, dai commercianti ambulanti dei vari mercati a ristoratori e imprese edili; pilotavano le corse dei cavalli chiedendo il pizzo anche ai fantini e ad alcune aziende erano arrivati a imporre un pizzo di 3.000 euro mensili: agiva così la cosiddetta “Società foggiana”. Ventidue le persone ritenute esponenti di questa organizzazione criminale arrestati oggi, mentre altri 16 si trovavano già in carcere al momento del blitz. Tra gli arrestati anche Giuseppe De Stefano, un dipendente dell’ufficio Dichiarazione Morte Stato Civile del Comune di Foggia, indagato per concorso esterno in associazione mafiosa: secondo la Procura, passava ai mafiosi del clan Sinesi Francavilla tutti i nomi dei deceduti, perché loro potessero chiedere il pizzo alle imprese di onoranze funebri. In manette anche i foggiani Federico Trisciuoglio e Pasquale Moretti, ritenuti capo clan.

«La mafia foggiana è divenuta il primo nemico dello Stato» ha commentato il procuratore Nazionale antimafia, Cafiero De Raho, intervenuto alla conferenza stampa sui dettagli dell’operazione, mentre vive «congratulazioni all’Arma dei Carabinieri, alla Polizia di Stato e alla Magistratura per la complessa operazione condotta nel foggiano» sono arrivate dal ministro della Difesa Lorenzo Guerini. «Desidero esprimere il mio compiacimento e il mio plauso per l’ottimo lavoro svolto dalla cosiddetta Squadra Stato, formata da agenti della Polizia di Stato e militari dell’Arma dei Carabinieri, che in queste ore stanno eseguendo numerose misure cautelari emesse nei confronti di decine di soggetti affiliati e contigui all’organizzazione criminale di matrice mafiosa nota come società foggiana»: è stato questo, infine, il commento del presidente della Regione Puglia Michele Emiliano.

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Quotidiano Di Puglia