Cagnolina rinchiusa in un pozzo: il salvataggio in extremis

Cagnolina rinchiusa in un pozzo: il salvataggio in extremis
Una storia di crudeltà ma anche di speranza quella che arriva da Foggia, dove una cagnolica è stata rinchiusa in un pozzo nella contrada rurale Spiavento a San...

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Una storia di crudeltà ma anche di speranza quella che arriva da Foggia, dove una cagnolica è stata rinchiusa in un pozzo nella contrada rurale Spiavento a San Severo, e lì è stata lasciata senza acqua né cibo, probabilmente a morire. Ad accorgersi della cagnetta sono stati i Carabinieri dello Squadrone eliportato “Cacciatori di Puglia” comandato dal capitano Antonio Trocino che, in una delle perlustrazioni che fanno quotidianamente sul territorio, hanno sentito un abbaio provenire proprio dal pozzo. Dopo aver sollevato il portellone metallico, chiuso in modo che la cagnetta non potesse liberarsi, e visto che in effetti dentro al pozzo c’era il cane ancora vivo, i Carabinieri hanno chiamato la Polizia municipale che a sua volta ha richiesto l’intervento dell’Ente Nazionale Protezione Animali. Sul posto sono arrivati gli operatori della Sezione Enpa di San Severo. L'operatore Giuseppe Ravanelli si è calato nel pozzo attraverso una scala ed è riuscito a raggiungere la cagnetta che, nonostante fosse molto spaventata, si è lasciata prendere in braccio. A quel punto è intervenuta anche l'operatrice Martina Mucci e Mira - così l‘hanno ribattezzata i volontari (da miracolata) - è stata tratta in salvo. 

Il racconto dell'operatrice Enpa

“Era lì da almeno due-tre giorni senza potersi muovere – racconta Martina, operatrice dell’Enpa di San Severo – con una dermatite molto estesa, denutrita, raffreddata e molto spaventata. L’abbiamo quindi portata al Rifugio Enpa Il Giardino dei Ciliegi e abbiamo chiamato la Asl”. La veterinaria della Asl Marisa Carafa ha quindi visitato Mira confermando che si tratta di una giovane femmina di circa un anno e mezzo che avuto una cucciolata di recente. Le ha quindi dato una cura antibiotica da seguire per il forte stato di raffreddamento e una terapia per la dermatite. “E’ stato un vero miracolo! Se i Carabinieri non fossero passati in perlustrazione lì o se lo avessero fatto anche solo qualche giorno dopo, il finale sarebbe stato sicuramente tragico. Ora speriamo che Mira si rimetta presto in forma, noi le daremo tutte le cure e l’affetto necessario per farla riprendere al più presto e, una volta pronta, cercheremo per lei una famiglia che possa darle finalmente la vita e l’amore che merita.”

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Quotidiano Di Puglia