Bancomat esplosi in Abruzzo: sgominata banda pugliese, sette arresti

Bancomat esplosi in Abruzzo: sgominata banda pugliese, sette arresti
Sette in carcere e uno con obbligo di dimora: sono otto gli indagati per gli assalti ai bancomat messi a segno tra i mesi di settembre e ottobre scorsi negli istituti di credito...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Sette in carcere e uno con obbligo di dimora: sono otto gli indagati per gli assalti ai bancomat messi a segno tra i mesi di settembre e ottobre scorsi negli istituti di credito di Miglianico e Canosa Sannita e alle Poste di Guardiagrele, in provincia di Chieti. Questa mattina gli arresti, operati in provincia di ChietiFoggia, dai carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Chieti, supportati nella fase esecutiva da personale del Comando ropvinciale carabinieri di Foggia. Hanno dato esecuzione ad un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale di Chieti su richiesta della locale Procura.

 

I reati: associazione per delinquere e possesso di esplosivi

I reati contestati sono di associazione per delinquere finalizzata al furto di autovetture, alla fabbricazione, detenzione e porto ed utilizzo in luogo pubblico di rudimentali ordigni, per perpetrare furti aggravati negli sportelli bancomat dei tre paesi, sottraendo complessivamente circa 76mila euro. Il gruppo aveva sede operativa a Francavilla al Mare. Insieme per rubare macchine utilizzate per spostarsi fino in Abruzzo e mettere a segno colpi mediante l'utilizzo di materiale esplosivo, le cosiddette «marmotte», infilate all'interno delle bocchette destinate al normale prelievo dei contanti nei bancomat. Il gruppo è stato individuato tramite l'acquisizione dei filmati delle telecamere presenti nelle aree interessate; comparazione del Dna prelevato da materiale biologico individuato sugli oggetti sequestrati nel corso dei sopralluoghi, con profili genetici già tipizzati presso la Banca dati nazionale del Dna.  L'operazione è denominata «Juliet».

Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia