​Riaprono l’azienda agricola chiusa da anni: tutti fratelli e giovanissimi

I fratelli giovani Predan
SAN PIETRO AL NATISONE (Udine) - Lei, Stefania, 32 anni, e un po’ di esperienza nel settore della ristorazione e dell’accoglienza ce l’ha; il fratello Riccardo...

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SAN PIETRO AL NATISONE (Udine) - Lei, Stefania, 32 anni, e un po’ di esperienza nel settore della ristorazione e dell’accoglienza ce l’ha; il fratello Riccardo è ancora a scuola, di anni me ha solo 19 ma la voglia di lavorare non gli manca. L’altro fratello, Alessandro, è pure lui giovanissimo, coi suoi 23 anni, lavora con il papà - che ha un’impresa di legname - e dà una mano a Stefania e Riccardo; non gli pesa fare “doppio turno”. Perché l’avventura di riaprire un allevamento di trote, della specie iridea, a Casali Cedron, chiusa da anni, è stata una decisione di famiglia, come conferma la loro mamma, molto orgogliosa dei suoi tre figli, una signora che fa la postina nelle Valli del Natisone e che nei fine settimana fa una capatina a Cedron, a vedere come vanno le cose.


Siamo a San Pietro al Natisone, nell’allevamento di trote “Pestrofa”, che in greco vuol dire trota ma che contiene le lettere dei nomi e del cognome di questi tre fratelli. L’area è molto bella: conta un agriturismo, un laghetto per la pesca sportiva e le vasche dove crescono le trote; ci si arriva percorrendo una passerella in legno su un torrente o dal posteggio vicino allo specchio d’acqua.


«L’investimento è stato importante, per rimettere tutto in funzione, per ristrutturare il locale e gli ambienti esterni - dice Stefania -; prima di farlo ne abbiamo parlato in famiglia e abbiamo deciso di provare. È andata bene. Abbiamo aperto in concomitanza con il Giro d’Italia, pochi mesi fa, e da allora l’azienda va bene. C’è molto da lavorare ma questo non ci spaventa». La famiglia è quella dei Predan, originaria di Oblizza di Stregna, un altro piccolo borgo delle Valli del Natisone. Gente che ama la sua terra e che ha deciso di non “emigrare”, contribuendo allo spopolamento inarrestabile di questa zona del Friuli, ma di investire e di creare nuovi spazi di accoglienza per turisti, escursionisti e amanti della pesca sportiva, creando una piccola ma significativa realtà economica. A Casali Cedron si mangia la trota, dal primo al secondo, e a servire in tavola ci sono proprio Stefania, Riccardo, Alessandro e la fidanzata di uno dei ragazzi.  Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia