ROMA - L'indennizzo diretto non ha funzionato come avrebbe dovuto e i prezzi delle polizze rc auto sono continuati ad aumentare negli ultimi anni a ritmi a due cifre, con punte...
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E così, tra il 2009 e il 2010, per un quarantenne del nord Italia con un'autovettura di media cilindrata, il premio, ha sottolineato il Garante, è aumentato di oltre il 20%; per una sessantacinquenne del sud con un'autovettura medio piccola l'aumento è stato del 15-20%, mentre per un diciottenne che vive nelle isole e ha un ciclomotore il rincaro è stato del 30%.
«Il confronto internazionale mette in luce una specificità negativa del nostro Paese - ha insistito Catricalà - L'incremento medio dell'ultimo quinquennio dei premi per l'assicurazione dei mezzi di trasporto è stato da noi quasi il doppio di quello registrato nella zona euro».
A pesare sono gli insuccessi dell'indennizzo diretto, a causa soprattutto del malfunzionamento della "camera di compensazione", ma le compagnie ci mettono del loro. Prima di tutto quelle telefoniche che si scelgono la clientela, offrendo polizze competitive solo agli assicurati che causano meno incidenti. Scarsi sono gli accertamenti sulle frodi, perché «per le imprese è più agevole scaricare sui premi i maggiori oneri derivanti da inefficienze di gestione».
E poi ci sono, ha proseguito, i «comportamenti ostativi» alle riforme e le azioni giudiziarie intentate dalle imprese per evitare la diffusione degli agenti plurimandatari che invece favorirebbero la mobilità, ancora scarsa, della clientela, e quindi la concorrenza.
In linea con le denunce dell'Antitrust quelle dei consumatori. Secondo Adusbef e Federconsumatori, l'impennata «irrefrenabile» dei premi in 10 anni è stata del 98%. L'Adoc chiede un intervento dell'Isvap per rivedere il meccanismo del bonus-malus, affermando che la rc auto sta divorando i bilanci familiari. Il Codacons, infine, chiede provocatoriamente di abolire l'obbligo di assicurazione. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia