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Scadenza anticipata, ma non troppo, per la presentazione della dichiarazione dei redditi da parte dei contribuenti con partita Iva che intendono fruire della nuova tranche di ristori per l’emergenza Covid, specificamente quella legata ai risultati economici piuttosto che alla perdita del fatturato. Il termine originariamente fissato a domani (rispetto alla data “normale” del 30 novembre), slitterà a fine mese, a seguito delle reiterate richieste dei commercialisti.
LA FORMULA
Va ricordato che si tratta della terza forma di aiuto prevista dal decreto legge Sostegni bis approvato dal governo a maggio e poi definitivamente convertito dal Parlamento lo scorso luglio, che ha l’obiettivo di compensare per quanto possibile i danni subiti dai soggetti economici a causa della pandemia, sia per le restrizioni alle attività sia per la riduzione della domanda. La prima forma, definita “automatica”, consisteva semplicemente nella replica delle erogazioni del provvedimento del marzo scorso. La seconda, alternativa alla precedente, è invece riservata alle attività stagionali o comunque con caratteristiche particolari per le quali risulta conveniente verificare il calo del fatturato (almeno del 30 per cento) non sull’anno solare ma nel periodo tra il primo aprile 2020 e il 31 marzo 2021 rispetto ai dodici mesi prima. Il termine per queste richieste è scaduto una settimana fa.
Ora quindi tocca al nuovo contributo, i cui dettagli attuativi sono però ancora in parte sconosciuti.
INDICATORI ISA
Intanto, se l’adempimento della dichiarazione deve avvenire prima del previsto per coloro che intendono fruire dell’ultima tranche di sostegni, i contribuenti soggetti agli indicatori sintetici di affidabilità (Isa, eredi dei vecchi “studi di settore”) hanno avuto più tempo per passare alla cassa: ma ora anche per loro si avvicina la scadenza ultima fissata al 15 settembre. Si tratta dei versamenti risultanti dalle dichiarazioni dei redditi, già previsti entro il 30 giugno: più nel dettaglio lo stesso decreto Sostegni bis ha spostato alla metà di questo mese tutti i pagamenti relativi a imposte sui redditi e addizionali, Irap, Iva e altri tributi e contributi che sarebbero scaduti tra il 30 giugno e il 30 agosto. A differenza di quanto previsto in altri casi, il rinvio non ha nessun costo per gli interessati perché non sono stabilite maggiorazioni nemmeno di entità minima rispetto all’importo dovuto.
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