Investimenti: sughero e resina di pino caccia alle small cap per la sfida plastic free

Sempre più le aziende che puntano su prodotti ecosostenibili

Investimenti: sughero e resina di pino caccia alle small cap per la sfida plastic free
Piccole aziende europee in prima fila nella sfida plastic-free. Ascolta: Boom dell'export anche grazie all'inflazione. Pensioni, ecco quanto scricchiola il...

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Piccole aziende europee in prima fila nella sfida plastic-free.

Tra chi punta sul sughero, sulla resina di pino o sui prodotti sostenibili, persino biodegradabili, c’è un pezzo di scommessa verso la transizione green. Del resto, ogni anno la popolazione mondiale produce 2 miliardi di tonnellate di rifiuti e oltre un terzo di questi non è gestito in modo sicuro per l’ambiente. E con circa 5.250 miliardi di rifiuti di plastica negli oceani e un tasso di riciclo globale stimato oggi solo al 20%, è sempre più d’obbligo rendere più sostenibili i prodotti utilizzati nell’industria, nell’edilizia, nel tessile e nella sanità.

L’INNOVAZIONE

 Una sfida che in Europa molte piccole aziende altamente innovative stanno già affrontando con determinazione. L’azienda olandese Corbion sta realizzando nuovi prodotti in laboratorio a base di acido lattico e di lattati, emulsionanti a base biologica utilizzati per creare ingredienti sicuri, naturali ed economici per prodotti biodegradabili per la cura della pelle e dei capelli. L’azienda produce anche acido polilattico, un polimero bio-based, riciclabile e compostabile che può creare materiali in grado di sostituire la plastica in molti usi, dagli imballaggi alle fibre, fino all’utilizzo nell’industria automobilistica. La sostituzione di vernici, colle e carburanti sofisticati con prodotti altrettanto avanzati ma a base vegetale e sostenibili è ciò di cui si occupa l’azienda norvegese Borregaard, una “bioraffineria” che utilizza i diversi componenti del legno per creare prodotti biochimici in grado di sostituire i prodotti a base di petrolio. I biopolimeri, la cellulosa speciale, la biovanillina, le fibrille di cellulosa e il bioetanolo prodotti dall’azienda possono essere utilizzati in agricoltura e acquacoltura, nell’edilizia, nei prodotti farmaceutici e cosmetici, negli alimenti e nelle batterie, oltre che come biocarburanti. Dal 1962 l’azienda produce vanillina di origine vegetale ricavata dall’abete rosso, utilizzata nella produzione alimentare e nei prodotti per la cura della persona. L’azienda portoghese Corticeira Amorim è, invece, all’avanguardia nello sviluppare nuovi utilizzi per il tradizionale sughero raccolto da alberi vivi. Un materiale usato dalla società per realizzare campi sportivi artificiali sostenibili, isolamento, pannelli acustici, pavimentazioni e sta sperimentando altri usi innovativi. L’azienda collabora con Renault per la produzione di sedili e interni per auto, ha fornito isolamenti in sughero per il Mars Rover della NASA e per le navicelle dell’Agenzia Spaziale Europea e ha rivestito pale di turbine eoliche per ridurre le vibrazioni. Non solo. In un progetto con EDP, con il sughero sono stati realizzati pannelli solari galleggianti. E le potenzialità vanno ben oltre tutto questo.

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Quotidiano Di Puglia