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Bonus da 200 euro in arrivo per 30 milioni di italiani. Ma c’è chi dovrà aspettare l’autunno per incassare i soldi. L’Inps ha finalmente definito le modalità di erogazione del contributo una tantum, previsto dal decreto Aiuti per i redditi fino a 35mila euro, messo sul tavolo dal governo per alleviare le difficoltà delle famiglie alle prese con la crisi. Circa l’80 per cento dei beneficiari sarà liquidato fra pochi giorni ma, come detto, una buona fetta di persone dovrà attendere ancora qualche mese. Il calendario messo a punto dall’Inps prevede infatti la liquidazione a luglio, in modo automatico, ai dipendenti e ai pensionati, ai nuclei beneficiari del reddito di cittadinanza e ai lavoratori domestici che, comunque, sono chiamati a presentare la domanda entro la fine di settembre.
Bonus 200 euro, le categorie
A ottobre sarà invece il turno dei titolari di Naspi, Dis-Coll, dei beneficiari di disoccupazione agricola e ex indennità Covid 2021 e anche dei lavoratori delle altre categorie chiamate a presentare domanda, tra cui i collaboratori e gli stagionali. Per queste categorie, il termine delle domande è il 31 ottobre. L’istituto di previdenza ha anche chiarito che il bonus 200 euro spetterà ai titolari di uno o più rapporti di lavoro, ai quali spetti il diritto all’esonero contributivo dello 0,8% previsto, appunto, per i redditi fino a 35mila euro lordi annui. Il datore di lavoro riconoscerà in modo automatico il sostegno dopo aver ricevuto una dichiarazione, da parte del lavoratore, di non essere titolare di trattamenti pensionistici, di accompagnamento alla pensione e di Reddito di cittadinanza.
Statali
L’autodichiarazione non è necessaria per i dipendenti pubblici i cui servizi di pagamento delle retribuzioni siano gestiti dal sistema informatico del Ministero dell’Economia.
Nelle intenzioni del governo, il bonus da 200 euro serve a far fronte all’aumento dei prezzi di tutti i beni, non soltanto del costo delle bollette. La misura verrà interamente coperta dalla tassa sugli extraprofitti delle aziende energetiche, che sale dal 10% al 25%, e che darà un gettito da 6,5 miliardi di euro. Secondo i calcoli, l’indennità finirà nelle tasche di 13,7 milioni di lavoratori dipendenti e di altrettanti pensionati. Coinvolti nell’operazione anche 750mila lavoratori domestici, più di 1,1 milioni di disoccupati, 270mila co.co.co, 300mila tra lavoratori stagionali, dello spettacolo o intermittenti, e 900 mila percettori del reddito di cittadinanza.
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Quotidiano Di Puglia