Banche, Renzi conferma: domani riforma delle popolari in Cdm. Volano i titoli

Banche, Renzi conferma: domani riforma delle popolari in Cdm. Volano i titoli
Volano le principali banche popolari quotate a Piazza Affari. I titoli sono sotto tensione per l'ipotesi di trasformazione in spa allo studio del governo. Molte le sospensioni...

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Volano le principali banche popolari quotate a Piazza Affari. I titoli sono sotto tensione per l'ipotesi di trasformazione in spa allo studio del governo. Molte le sospensioni per eccesso di rialzo.




Domani al Consiglio dei ministri arriveranno «i provvedimenti» sulle banche, ha confermato oggi il presidente del Consiglio Matteo Renzi. Al vaglio del governo, nell'ambito della riforma delle popolari prevista dalla bozza del ddl concorrenza, c'è l'abolizione del voto capitario, quello che assegna un voto a ogni socio qualsiasi sia il numero delle azioni possedute, mossa che potrebbe favorire processi di concentrazione nel settore.



Piazza Affari promuove dunque l'ipotesi di riforma delle banche popolari. Gli acquisti premiano tutti i titoli del settore a partire da Bper, Banco Popolare, Bpm e Ubi sull'idea di una nuova tornata di aggregazioni.



Nel pomeriggio nuova raffica di sospensioni al rialzo per le popolari. Dopo gli stop in mattinata sono finite in asta di volatilità Ubi, Bper e Bpm in parallelo alle parole di Renzi.



«Non escludiamo inoltre che l'obiettivo della riforma possa essere quello di agevolare il consolidamento di Mps e e Carige», osservano poi analisti di Equita. Anche la banca senese balzo a Piazza Affari dopo una sospensione per troppo rialzo.



Bpm è indicato, in un report di Mediobanca Securities, quale candidato preferito in un processo di consolidamento, al pari di Ubi Banca, sull'idea che in generale «eventuali aggregazioni non saranno ostili» e sulla base del fatto che Bpm e Ubi hanno circa il 20% dei dipendenti con più di 30 anni di anzianità, il che «lascerebbe maggior spazio per una razionalizzazione dei costi».



Per l'intero compatto invece il beneficio del taglio dei costi del personale «potrebbe non essere significativo». Il vantaggio di eliminare il voto capitario e della conseguente spinta ad aggregazioni per le popolari, di fatto trasformate in public companies, sta più, secondo gli analisti di Piazzetta Cuccia, nei maggiori rendimenti e in una maggiore generazione di capitale nonchè in un più facile accesso al finanziamento grazie alle economie di scala.



Anche per Equita Bpm è la candidata più probabile in un eventuale risiko: «La banca gode infatti di ampia flessibilità strategica che le permette di garantirsi un ruolo di consolidatore e/o di target». «Lo scenario che preferiamo in caso di M&A fra popolari sarebbe un remake del deal con Bper», aggiunge la sim milanese. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia