Il parco di Vulci continua a regalare nuove sorprese nel campo archeologico. Una nuova affascinante scoperta è stata fatta questa mattina nell'area Poggetto Mengarelli...
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Si tratta di una decina di pezzi di vasellame in ceramica, che vanno a implementare la ricerca a quanto invece da poco rinvenuto in una sepolura adiacente, appartenente a un guerriero, il cui corredo è composto da dodici vasi di impasto decorato e una fibula a drago in bronzo, oltre a una punta di lancia in ferro. «Materiali importantissimi - spiega Carlo Casi, direttore scientifico del parco di Vulci - che pur essendo una tomba molto piccola, i vasi di impasto confermano la provenienza del popolo etrusco, ovvero da Vulci».
Il materiale verrà trasferito presso il laboratorio della Fondazione a Montalto di Castro, per l'avvio delle operazioni di restauro. La tomba più piccola è stata aperta alla presenza della Soprintendente dell’Etruria Meridionale Alfonsina Russo, della delegata del comune per le politiche per l'occupazione Rita Goddi e del presidente di fondazione Carmelo Messina. «Questo è un inizio dell’importante ripresa degli scavi archeologici della città etrusca - ha detto la Russo - che vede protagonisti la Soprintendenza, il comune, la Fondazione Vulci e università italiane e straniere. Si auspica che Vulci possa diventare finalmente un laboratorio di ricerca a cielo aperto». Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia