Lumina di Gianfranco Basso a Casamassima fino al 7 gennaio: ombre platoniche nel borgo azzurro

Lumina di Gianfranco Basso a Casamassima fino al 7 gennaio: ombre platoniche nel borgo azzurro
Tra arte contemporanea e cultura popolare, l’installazione artistica nel borgo di Casamassima: un connubio tra arte contemporanea e folklore, che contribuisce a riportare...

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Tra arte contemporanea e cultura popolare, l’installazione artistica nel borgo di Casamassima: un connubio tra arte contemporanea e folklore, che contribuisce a riportare alla memoria collettiva le radici identitarie di una comunità attraverso la riscoperta della cultura popolare, costituisce il fulcro tematico di “Lumina”, la mostra personale di Gianfranco Basso (Lecce, 1978) in corso nel centro in provincia di Bari. 


L’esposizione, a cura di Isabella Battista, è promossa dalla Pro Loco e dall’amministrazione comunale nell’ambito delle attività del Distretto Diffuso del Commercio di Casamassima e Sammichele di Bari, ed è caratterizzata da un’installazione ambientale site-specific allestita nel borgo del “paese azzurro” dalle atmosfere medievali. Gianfranco Basso, che si esprime attraverso i linguaggi della pittura, della fotografia e della scultura, ha creato una peculiare opera scultorea in ferro, posta all’interno dell’Arco delle Ombre, nel cuore del borgo di Casamassima.
Secondo un’antica leggenda, questo luogo di passaggio era, in tempi remoti, poco illuminato, e i pedoni che lo attraversavano, necessariamente muniti di torce, creavano ombre particolarmente sinistre e spaventose, assimilate a fantasmi. 
Da questa credenza popolare deriva l’altra denominazione dell’Arco delle Ombre, che in forma dialettale viene indicato anche come “Arco delle malomere”. L’installazione ambientale di Gianfranco Basso, in questa particolare location, è caratterizzata da lunghissimi fili di ferro “a tondino” (misurano mediamente due metri) lavorati a mano e diversi tra loro, che raffigurano gli esseri umani, ciascuno nella loro unicità. 
«È importante ricordare - spiega l’autore - che ho inteso raffigurare presenze che si sostengono l’un l’altra, proprio per simboleggiare la necessità di unione e solidarietà tra gli individui». Un faro posizionato sulle creature in ferro di Gianfranco Basso le illumina a nuova luce, richiamando così, come nota Isabella Battista, il celebre mito della caverna di Platone in cui, nel libro settimo dell’opera La Repubblica, il filosofo ateniese assimila allegoricamente le ombre alla “doxa”, modalità di conoscenza considerata intrinsecamente fallace, visto che corrisponde alle opinioni soggettive e sensibili degli uomini, mentre la luce al di fuori della caverna simboleggia l’“episteme”, la forma di conoscenza razionale che conduce alla realtà intellegibile e universale del “mondo delle idee”.

Chi è Gianfranco Basso

Molto attivo nel panorama locale, ma anche nazionale ed internazionale, Gianfranco Basso ha ricevuto nel 2012 il premio della critica alla “I Biennale Internazionale – Città di Lecce”, mentre nel 2016, sempre nel Salento, ha vinto il “Premio di pittura” intitolato a Giuseppe Casciaro. 
Nel 2018 coordina il progetto “Ricami di pietra”, promosso dal Parco senza confini di Cursi, in provincia di Lecce e, nello stesso anno, vince la sesta edizione dell’“Apulia
Land Art Festival”. Partecipa al “BeijingContemporary Art Festival” nel 2017
a Pechino, mentre nel 2019 prende parte alle mostre collettive “Dimorare”, al Museo Archeologico GennaMaria di Villanovaforru, in California, “Parallelism”, al Flat1 Off space di Vienna, “Between Two Seas” (2017) ai Santa Monica Art Studios in California. 


La mostra “Lumina”, a ingresso libero, è visitabile fino al 7 gennaio 2024.
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Quotidiano Di Puglia