Digital Art sul palazzo e le foto di Uli Weber

Digital Art sul palazzo e le foto di Uli Weber
Una città d’incanti e in forte fermento, i palazzi storici del centro storico di Lecce cambiano pelle e tornano a nuova vita. È il caso della dimora signorile...

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Una città d’incanti e in forte fermento, i palazzi storici del centro storico di Lecce cambiano pelle e tornano a nuova vita. È il caso della dimora signorile dei Maresgallo e di altre importanti famiglie leccesi, al numero 10 di via Paladini, ridisegnata in uno spazio destinato all’ospitalità con un intervento che fa entrare in relazione la storia dell’edificio con il restyling contemporaneo. Se ne sono innamorati Lionel e Miriam Gazzola, lui parigino di origine italiana e una storia professionale e familiare dedicata alla ristrutturazione di qualità, lei di origini beneventane e madre pugliese. Vivono a Parigi ma sono entrambi innamorati del Salento, che hanno scelto come luogo dell’anima e buen retiro.

La mostra di Uli Weber

Oggi alle 19.30 (su invito), al piano nobile del palazzo si inaugura “Quid pluris: lo sguardo oltre”, la mostra fotografica di Uli Weber, a cura di Paola Colombari, collocata nella Temporary gallery, uno spazio destinato ad accogliere anche in futuro eventi d’arte.

“Quid pluris” è un viaggio visivo e ravvicinato tra le opere del fotografo tedesco che ha studiato all’Istituto Europeo di Design a Roma ed è profondamente legato al Salento, dove ha già realizzato già una serie di mostre ma, racconta Weber, «Palazzo Maresgallo è il luogo più bello dove ho esposto».

Il percorso tra le grandi fotografie, realizzate con tecniche di stampa di alta qualità, si apre con un light box in cui risplendono i colori delle architetture effimere delle luminarie dei paesi salentini riprodotte grazie alla collaborazione di Mariano Light, ma tra i colori vibranti c’è anche un’immagine in un intenso e malinconico bianco e nero e sulle luminarie scorre un cielo carico di nuvole. «Sono arrivato in questo paese dopo un forte temporale – racconta ancora Weber – e ho potuto cogliere la bellezza del cielo e della sua luce». 

La mostra celebra anche la bellezza plastica dei corpi maschili e dei cavalli nella serie “Polo” e sono presenti le star come Boy George, un diavolo rosso contrapposto ad un’eterea e angelica Kate Moss. Sono collocate in una sala insieme a una serie di paesaggi della Basilicata, l’anteprima di una ricerca fotografica che sarà pubblicata da Rizzoli New York. Landscape silenziosi e immensi, privi di presenza umana, con colori e luci morbide in cui si percepisce la volontà di perdersi, salire lungo le pendici del Monte Pollino, guardare un orizzonte montano. In chiusura i corpi femminili sdoppiati dentro ambienti allestiti come set cinematografici o tatuati in un “horror vacui” che li trasforma in tele colorate.

Il videomapping sulla facciata

Durante l’inaugurazione, che vedrà anche la partecipazione dell’attrice premio Oscar Helen Mirren, all’esterno del palazzo sarà proiettato “Elogio all’Arte”, il videomapping di Daniele Cazzato e Marco Cataldo che ridisegnerà con immagini tridimensionali la facciata progettata da Gian Giacomo dell’Acaya su cui si staglia la linearità cinquecentesca delle finestre e il bellissimo portale.
Sono i due eventi che dichiarano la volontà dei proprietari di fare di Palazzo Maresgallo anche un contenitore culturale. Lo racconta Miriam Gazzola con un entusiasmo che dilaga nella descrizione di una vita vissuta nella passione per la bellezza, una passione che l’ha condotta a Parigi, l’ha fatta approdare nel Salento e che ha riversato insieme al marito nella lunga e attenta ristrutturazione. 

L'antica dimora cinquecentesca

L’edificio è una delle residenze civili rinascimentali, testimone di quel fervore edilizio che nel Cinquecento investe la Terra d’Otranto grazie anche agli interventi della nobiltà leccese al seguito di Carlo V. Feudatari, aristocratici, ricchi mercanti che, come i Maresgallo, contribuiscono al rilancio e alla “modernizzazione” della città medievale. Il restauro conservativo è durato più di due anni ed è stato realizzato dall’architetto Graziana Chiatante in collaborazione con la società edilizia Edilgamma.

«Il Salento ci restituisce una dimensione diversa del tempo e dello spazio, la sensazione di un luogo gentile, sicuro, accogliente - racconta Miriam Gazzola - amore, arte e architettura, sono le parole chiave del sodalizio umano e professionale che uniscono me e mio marito. Per lui l’innamoramento per palazzo è stato un colpo di fulmine seguito da un “corteggiamento” durato cinque anni. Lo abbiamo scelto perché è un’oasi di pace cinquecentesca, austera e rigorosa dentro la ricchezza del Barocco».
Gli oggetti e le stanze parlano della coppia, degli abbracci, del maschile e soprattutto del femminile, con oggetti scelti e collocati secondo il filo di un racconto fatto di passioni, che invita lo sguardo a fermarsi su tutti i particolari, curati come in un quadro fiammingo, e lo fa entrare in spazi ibridati ma con un’anima speciale, dove la dimensione corporea e figurativa degli affreschi di Roberto Ruspoli, i mobili di design, le opere d’arte (alcune anche di artisti salentini, Fernando Spano, Leandro) dialogano con spazi sempre diversi in una stratificazione attenta, testimoniata dal recupero delle antiche carte da parati e realizzata con il contributo delle maestranze e degli artigiani salentini. Ci si perde nei 2000 metri quadrati, mentre dalle finestre dalle terrazze appaiono gli scorci perfetti della Lecce che ha incantato Lionel e Miriam. 

La mostra di Uli Weber sarà visitabile fino al 30 settembre su prenotazione. Info: 371.4245399, info@palazzomaresgallo.com.

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Quotidiano Di Puglia