L’arte di Leandro outsider primitivo

Alcune opere di Leandro esposte nella distilleria De Giorgi
La storia di Ezechiele Leandro è fatta di visioni, di cadute, risalite e aiuta comprendere perché l’uomo è l’unico essere capace di dare corpo...

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La storia di Ezechiele Leandro è fatta di visioni, di cadute, risalite e aiuta comprendere perché l’uomo è l’unico essere capace di dare corpo alla propria immaginazione. Si apre oggi “Leandro unico primitivo”, la grande retrospettiva dedicata a uno dei protagonisti di arte outsider in Puglia. Si disloca in varie sedi: il Museo Castromediano di Lecce, la Distilleria De Giorgi di San Cesario, la Galleria Nazionale Devanna a Bitonto (inaugurazione alle 19 nella Distilleria De Giorgi) e il team di curatori, Antonella Di Marzo e Tina Piccolo della Soprintendenza di Belle Arti di Bari, il critico Lorenzo Madaro e Brizia Minerva, storica dell’arte del museo leccese, hanno ordinato un percorso filologicamente attento ai molteplici aspetti dell’opera di Leandro che permette di rivalutare l’idea di un’arte contemporanea anche oltre i propri recinti.

 
Leandro ha una biografia da romanzo fatta di abbandoni, emigrazioni, diversità, unita alla capacità di costruire un mondo babelico così intenso da coinvolgere una schiera ampia di appassionati e collezionisti e da incidere nella storia di una comunità. Il suo Santuario della Pazienza a San Cesario, la città dove ha vissuto per quasi tutta la vita, è un piccolo luogo mitico, un mondo-giardino delle meraviglie, finalmente vincolato dopo un lungo percorso che ha avuto come protagonisti la Soprintendenza pugliese, il Comune di San Cesario e l’ex ministro ai Beni Culturali Massimo Bray, perché «l’attenzione al patrimonio – ha sottolineato il presidente della Provincia Antonio Gabellone durante la presentazione della mostra – è uno degli interessi prioritari di enti e istituzioni anche in un momento in cui il futuro di alcuni contenitori culturali appare incerto».

La casa-museo di Leandro, recentemente oggetto di una dichiarazione di interesse da parte del Mibact, «è stata finalmente sottratta a una lunga vicenda di distruzioni e spoliazioni – ha affermato Pietro Copani, architetto della Soprintendenza di Lecce e responsabile degli allestimenti della mostra – e ora come prossima tappa c’è quella più difficile del restauro delle sculture».
Nato a Lequile nel 1905, Leandro passa l’infanzia nel convento dei monaci francescani della sua città a cui dona un toccante ciclo di opere dedicate al santo di Assisi, oggi conservate nella Pinacoteca francescana di Lecce, e per la prima volta in mostra al Museo Castromediano. Segno di una spiritualità intensa e di una produzione che crea un mondo fatto di materiali di riciclo e oggetti eterogenei tra figurazione, astrazione e decorazione, in cui elementi comuni, capolavori si fondono e confliggono in una dimensione allucinatoria, intensa e coinvolgente.
Nel 1946 apre a San Cesario di Lecce un’officina di biciclette e avvia la costruzione del suo mondo, unico e immaginifico. Dopo la morte (1981) il Santuario della Pazienza subisce un lento declino, almeno fino a oggi, perché questa retrospettiva lo colloca in uno spazio che non è solo quello della “curiosità” locale e lo proietta nel mondo dell’arte outsider, uno dei campi d’indagine più recenti della critica e della storia dell’arte.
Il Santuario rimarrà aperto per tutto il periodo della mostra, che va fruita in tutte le sue dislocazioni perché «solo così – ha dichiarato Simona Manca, consigliere provinciale con delega alla Cultura – si può apprende a pieno l’opera e la poetica di Leandro».


La mostra è promossa dalla Soprintendenza alle Belle Arti e Paesaggio di Bari, Barletta-Andria-Trani e Foggia, con il sostegno del Mibact, in collaborazione con la Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio di Lecce, Brindisi e Taranto, il Polo museale della Puglia, il museo Sigismondo Castromediano di Lecce, il Comune di San Cesario e con il contributo della Regione Puglia. È accompagnata da un importante catalogo (Claudio Grenzi Edizioni) che approfondisce tutti gli aspetti dell’opera di Leandro e comprende saggi dedicati all’arte outsider. Tra i numerosi contributi, oltre ai testi dei curatori, quelli di Alessandra Acconci, Marcello Aprile, Eva Di Stefano, Rita Ferlisi, Rachele Fiorelli e Gabriele Mina; una sezione del catalogo raccoglie interviste tra cui quella a Sarah Lombardi, direttrice del Museo di Outsider Art di Losanna. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia