Jafar Panahi, regista iraniano imprigionato a luglio sarà il presidente onorario della giuria del Bif&st

Jafar Panahi, regista iraniano imprigionato a luglio sarà il presidente onorario della giuria del Bif&st
Il regista iraniano Jafar Panahi, imprigionato a luglio scorso mentre protestava contro il regime, sarà il presidente onorario della giuria internazionale del Bif&st...

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Il regista iraniano Jafar Panahi, imprigionato a luglio scorso mentre protestava contro il regime, sarà il presidente onorario della giuria internazionale del Bif&st 2023 che si svolgerà a Bari dal 24 marzo all'1 aprile. «Una precisa scelta del direttore del Bif&st, Felice Laudadio - si legge in una nota - in solidarietà col grande regista vincitore con i suoi capolavori di innumerevoli riconoscimenti nei festival di Venezia, Cannes, Berlino, Locarno, San Sebastian, Tokyo, del quale si chiede l'immediato rilascio dalla prigione, e a sostegno della lotta del popolo iraniano contro il feroce regime degli ayatollah».

La sedia vuota

Accanto alla sua sedia vuota si disporranno gli altri sei membri della giuria: i critici cinematografici Jean Gili (presidente) e Grazyna Torbicka, la produttrice Bettina Brokemper, i registi Salvatore Maira e Pippo Mezzapesa, l'attrice Valeria Cavalli. Il primo dei 12 film in concorso, No End di Nader Saeivar, si ispira alla figura di Panahi che ne ha curato anche il montaggio. Jafar Panahi, già condannato a sei anni di carcere per 'propaganda contro il sistemà, è stato imprigionato nel luglio scorso mentre protestava contro l'arresto dei suoi colleghi Mohammad Rasoulof e Mostafa Aleahmad «ad opera dello spietato governo iraniano - si evidenzia nella nota del Buf&st - che sta brutalmente reprimendo le proteste popolari esplose nel Paese dopo l'assassinio della ventiduenne Mahsa Amini, massacrata di botte». 

 

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Quotidiano Di Puglia