Accademia di Belle Arti, un futuro di crescita

Accademia di Belle Arti, un futuro di crescita
La prestigiosa Accademia delle Belle Arti di Lecce ha inaugurato sabato mattina l’anno accademico tra musica, premi, riconoscimenti e l’apertura di una nuova ala...

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La prestigiosa Accademia delle Belle Arti di Lecce ha inaugurato sabato mattina l’anno accademico tra musica, premi, riconoscimenti e l’apertura di una nuova ala dell’edificio destinata ai laboratori tecnici. A fare gli onori di casa il direttore, Claudio Delli Santi, i professori Antonio Cassiano, Francesco D’Andria e il presidente, Antonio Livio Tarentini che ha sottolineato il ruolo, l’essenza culturale, il contributo artistico-intellettuale che l’Accademia ricopre e il rapporto che la lega al territorio. Venticinque i riconoscimenti, tra targhe e litografie, consegnati a personaggi del mondo istituzionale, religioso, giornalistico, musicale, politico, artistico e culturale: dall’arcivescovo di Lecce, monsignor Domenico D’Ambrosio al prefetto Giuliana Perrotta, dalla musicista Carolina Bubbico, reduce da Sanremo 2015 come direttore d’orchestra, alla vicepresidente della Regione Puglia, Loredana Capone.




E ancora al critico d’arte Toti Carpentieri, al presidente della Provincia di Lecce Antonio Gabellone, agli assessori del Comune di Lecce, Carmen Tessitore, Gaetano Messuti e Alessandro Delli Noci, al presidente del Tribunale di Lecce, Francesco Giardino allo scultore Marcello Gennari e tanti altri nomi illustri con i quali l’Accademia ha stretto rapporti collaborativi in questi anni. Ospite a sorpresa, Al Bano, che ha omaggiato i presenti con le sue doti vocali. E a lui l’Orchestra giovanile del Conservatorio “Tito Schipa” ha dedicato un intervento musicale. A seguire taglio del nastro dei nuovi spazi formativi dello stabile da parte del presidente Gabellone, premiati, professori e alunni, con brindisi e buffet a cura dell’Istituto Alberghiero “Columella”. Fondata nel 1960, l’Accademia di Belle Arti ha sede nell’antico convento domenicano di S. Giovanni D’Aymo, tra la chiesa di S. Giovanni Battista, detta del “Rosario” e Porta Rudiae.







È una vera industria creativa che sforna talenti, ospita circa 500 iscritti, ottimi docenti, sei rami didattici (decorazione, grafica, pittura, restauro, scenografia, scultura), diversi progetti d’istruzione (Erasmus, Marco Polo e Turandot), mostre, concorsi artistici, eventi interni ed esterni in un connubio sempre più forte col territorio in un periodo di crisi e tagli che si possono combattere solo con l'unione verso obiettivi comuni e la cultura. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia