Ormai da qualche anno, settembre non rappresenta più il capolinea delle vacanze e dei viaggi: la stagione turistica, in provincia di Brindisi, si va via via allungando e...
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Duro lavoro, d’altronde, è la parola chiave per il successo, anche nel mondo del turismo: senza competenza, professionalità e passione non si va da nessuna parte. «Per diventare una “destinazione”, il nostro territorio deve tagliare il cordone ombelicale con quei visitatori mordi e fuggi che passano un weekend dalle nostre parti, mangiano un gelato o un pezzo di pizza e poi vanno via: bisogna diventare attrattivi verso i grandi brand internazionali che, una volta insediatisi, consentono a una determinato luogo di essere inserito nei circuiti che contano». Per raggiungere questo obiettivo, secondo l’imprenditore, serve semplificare le procedure e la burocrazia per attirare in provincia i capitali delle ammiraglie del turismo e solleticarne la voglia di investimenti. «Ormai, i centri storici dei nostro comuni soffrono di superaffollamento, il che significa che una buona base c’è già ma, poi, mancano dei riferimenti: basti pensare al ruolo di volàno recitato da strutture come Borgo Egnazia o Torre Coccaro per capire che per fare quel tanto agognato salto di qualità bisogna avere delle radici molto solide».
Tornando alla stagione ancora in corso, Pagliara l’ha analizzata in ogni suo aspetto, cogliendo alcuni elementi che costituiscono uno spunto di riflessione per il futuro prossimo del settore. «È stata un’estate calda – spiega – e la cosa si è fatta sentire: da un lato, la stagione è partita un po’ più tardi ma, dall’altro, ci ha permesso di raggiungere numeri davvero importanti. Nelle settimane di punta di agosto, la quota maggiore di presenze arriva da due passi da casa: Puglia e Campania la fanno da padroni. Giugno, luglio e settembre, invece, sono ad appannaggio dei turisti provenienti dal nord Italia. Dall’estero, come sempre, tanti sono gli arrivi dalla Germania ma anche Francia e Belgio, dopo aver perso destinazioni francofone come Tunisia e Marocco a causa dell’instabilità politica, non sono state da meno».
Tanto i visitatori stranieri, quanto quelli del nord Italia, a detta di Pagliara, a fronte dei complimenti per le bellezze naturali che il territorio offre, non hanno risparmiato delle lamentele per alcuni aspetti che, a dir loro, sono fortemente perfettibili. «Abbiamo due aeroporti, a Bari e a Brindisi, che funzionano bene e che sono ben collegati ma il costo dei servizi offerti, dal parcheggio alla ristorazione, sono fuori da ogni logica: io non sono uno tra i fan del prezzo basso a tutti i costi ma mi aspetto un’equità che spesso non si vede in aeroporto. Se questo accade anche altrove, non posso fare spallucce e pensare “mal comune mezzo gaudio”. Bisogna intervenire poiché qualcuno fa business alle spalle dei turisti ma anche dei pugliesi che, ricordiamolo, hanno pagato di tasca propria quelle infrastrutture». Stesso discorso, in linea di massima, vale per i servizi nei paesi. [SIGLA]
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Quotidiano Di Puglia