Targhe d’auto rubate in piena notte, a Brindisi, ma anche “furbetti” che in via Thaon de Revel (al quartiere Sciabiche) coprono le targhe per entrare...
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La storica zona sul Seno di Ponente, che si avvale di diversi locali aperti notte e giorno, era in passato finita nella bufera proprio a causa del parcheggio selvaggio, insieme al trambusto - quello consumato a tarda ora - che aveva fatto adirare tanti residenti. Proprio la nascita del “controllo elettronico degli accessi” (come avviene in altre zone del lungomare, tra cui viale Regina Margherita) aveva reso quel tratto del porto un’isola felice grazie all’occhio vigile di una telecamera.
Ora, più di qualcuno si chiede com’è possibile che via Thaon de Revel sia tornata in piena notte ad essere piena d’auto, non appartenenti né a forze dell’ordine né ad autorizzati: i veicoli merci possono sostare invece dalle 7,30 alle 10,30 e dalle 15,30 alle 17,30.
Un mistero nemmeno tanto difficile visto che molti di quei veicoli entrano nella zona Ztl coprendo la targa con uno straccio o della carta, o modificando le lettere con del nastro adesivo nero: una “C” può diventare “G” o una “O”, una “F” una “E”, una “J” una “U”, una “I” una “L” e così via. Non sono purtroppo pochi i conducenti che per evitare di incorrere in sanzioni decidono di alterare una lettera della targa della propria auto, ma per quanto microscopica possa essere la “bravata” si rischia di cadere in guai molto più grossi di una semplice multa, sconfinando dall’amministrativo al penale.
Secondo una recente sentenza della Cassazione la modifica anche di una sola lettera o di un numero della targa con del nastro adesivo incorre nel reato di falsificazione.
Furti che sono avvenuti in piena notte, già registrati in diversi quartieri della città e non di poco conto visto che tornarne in possesso - dopo una denuncia all’Aci - costa intorno ai 150 euro. Infatti, in caso di furto o smarrimento di una o entrambe le targhe, l’intestatario deve presentare una denuncia e richiedere anche l’immatricolazione del veicolo se non vengono ritrovate entro 15 giorni.
Che ci sia dietro lo zampino di alcune bande locali non è impensabile secondo gli investigatori. Ultimamente, sono stati diversi i covi scoperti da polizia e carabinieri, ed in particolare al quartiere Sant’Elia, con all’interno pezzi d’auto e targhe provenienti da furti. Inoltre, bande dedite a rapine e spaccate hanno spesso utilizzato auto e targhe rubate per darsi alla fuga.
In via Benvenuto Cellini, sempre a Sant’Elia, qualche mese fa era stato uno scambio di targhe ad inguaiare un 23enne del posto, sorpreso dai poliziotti della Sezione mentre montava una targa rubata a una Lancia Ypsilon su un altro veicolo dello stesso modello. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia