BRINDISI - La procura di Brindisi ha chiesto il rinvio a giudizio di sette persone, un dirigente Enel, cinque dipendenti e un imprenditore accusati a vario titolo di corruzione...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Gli imputati sono Luigi Giuseppe Palma, il titolare di un’azienda salentina, Domenico Iaboni, Carlo Depunzio, Fabiano Attanasio, Vito Gloria e Nicola Tamburrano, dipendenti Enel all’epoca dei fatti e Fausto Bassi, già direttore della centrale Enel di Cerano (Brindisi).
L’accusa per tutti è di corruzione continuata per atti contrari ai doveri di ufficio. In cambio di denaro o di altre utilità, tra cui un’auto, una fotocamera e una telecamera, essi avrebbero certificato l’avvenuta esecuzione di lavori o autorizzato l’emissione di certificazioni risultate non veritiere, secondo quanto poi accertato dai militari della Guardia di finanza di Brindisi che hanno eseguito gli accertamenti.
Le difese sono sostenute dagli avvocati Massimo Manfreda, Francesca Conte, Giovanni Brigante, Claudio Ruggiero, Gianvito Lillo, Pasquale Angelini, Michele Laforgia. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia