«Sto vivendo un incubo ma sto bene» La testimonianza di un rapper brindisino

«Sto vivendo un incubo ma sto bene» La testimonianza di un rapper brindisino
di Cristina PEDE C'era anche un ragazzo di Cellino San Marco, Giuseppe Plata, nella discoteca di Ancona dove, in un momento di panico collettivo, sono morte sei persone e ci...

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di Cristina PEDE
C'era anche un ragazzo di Cellino San Marco, Giuseppe Plata, nella discoteca di Ancona dove, in un momento di panico collettivo, sono morte sei persone e ci sono stati oltre cento feriti. Erano in quella discoteca in centinaia per assistere all'esibizione di un cantante famoso tra gli adolescenti che seguono la musica rap, molti dei quali accompagnati dai genitori.

E sarebbe stato lo spruzzo di uno spray urticante a provocare un fuggi fuggi generale che ha, nel giro di pochi secondi, generato il caos. È stato lo stesso rapper cellinese a far sapere della sua presenza nella discoteca, dopo aver postato su Facebook uno dei primi articoli apparsi online poche ore dopo la tragedia avvenuta quasi un'ora dopo la mezzanotte: Vi ringrazio per i mille messaggi e le chiamate ha scritto sto vivendo un incubo ma sto bene. Nessuna conseguenza al giovane per l'accaduto che a quanto pare è rimasto scioccato per tutto quello che ha visto nel corso della concitazione.
Il giovane rapper conosciuto con il nome d'arte Platania, contattato telefonicamente non ha voluto rilasciare dichiarazioni per lo stato di shock in cui si è trovato a lungo dopo quanto successo nella discoteca. Uno stato che ha nuovamente postato su Facebook: Sarà inopportuno un post, a quest'ora, dopo quello che è successo questa notte alla Lanterna Azzurra... Ma ho bisogno di rassicurare tutti che sto bene, anche se sono scosso naturalmente. Non vi nascondo che non ho chiuso occhio e con il cuore sono vicino a tutte le famiglie che si sono trovate coinvolte in questo atto terroristico, perché per me, buttare uno spray intossicante in una discoteca è terrorismo. Chiedo gentilmente ai giornalisti che da questo momento hanno iniziato a seguire la mia vita musicale, di non continuare a chiamarmi, perché la mia faccia su un giornale per raccontarvi un episodio che ha coinvolto dei ragazzini innocenti non ce la vedrete mai. Oggi e per i prossimi giorni le mie uniche parole saranno di cordoglio e preghiera affinché queste cose non accadano più.

Momenti che restano indelebili tra chi li ha vissuti pur uscendo indenni da una tragedia assurda dove a perdere la vita sono stati cinque ragazzi di giovanissima età ed una mamma. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia