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La "centrale" dello spaccio era in una palazzina popolare, trasformata in un vero e proprio "market" della droga in cui i clienti potevano recarsi in qualsiasi momento, anche negli orari del coprifuoco. In alternativa, se nei paraggi veniva rilevata la presenza di forze dell'ordine, lo spaccio proseguiva tramite corrieri in bicicletta, i quali, previo appuntamento, consegnavano le dosi presso bar o aree di servizio, nascondendole, durante il tragitto, all’interno di mascherine chirurgiche o in bocca. Così agiva la rete di pusher smantellata questa mattina dai carabinieri della compagnia di Monopoli, a Locorotondo, in provincia di Bari, nell'ambito dell'operazione denominata "Coffee Shop", che ha portato all'arresto di sei persone, due delle quali originarie di Fasano e una di Cisternino, in provincia di Brindisi. La banda avrebbe controllato l'attività di spaccio sul territorio, tanto da diventare un "punto di riferimento" per i tossicodipendenti provenienti da diversi Comuni.
I nomi
In manette, con l'accusa di spaccio di sostanze stupefacenti in concorso, sono finite sei persone, in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale di Bari: Vito Carparelli (54 anni), Luca Curigliano (41 anni), Carlo Nardelli (46 anni), Vincenzo Sisto (39 anni) sono stati portati in carcere mentre ai domiciliari sono finite Mariantonietta Ancona (34 anni) e Valeria Giacoma Decataldo (34 anni).
Quotidiano Di Puglia