L'autunno è appena cominciato e sono iniziati anche i problemi con i funghi raccolti nei boschi del circondario brindisino. Si tratta di problemi seri se si considera...
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L'uomo, alla vista della pattuglia della Guardia di finanza, è fuggito via facendo perdere le tracce abbandonando pure la merce per strada. I controlli che vedono all'opera la Guardia di finanza ed i micologi dell'Asl funzionano ma, non sempre si riescono ad evitare situazioni a rischio ed avvelenamenti legati al consumo di funghi da parte di chi non è in grado di riconoscerne i vari esemplari e la loro eventuale velenosità. Mercoledì scorso, ad esempio, all'ospedale di Francavilla si è presentata, in quanto colta da malore, una signora. I medici le hanno diagnosticato un avvelenamento da funghi. La donna li aveva mangiati a pranzo dopo aver cucinato i funghi raccolti dal suocero.
Fortunatamente, a sentirsi male è stata solo la donna anche se altri componenti della famiglia avevano consumato questo alimento. Probabilmente, nel piatto della signora era capitato qualche fungo velenoso cosa non avvenuta per gli altri commensali. Altri due casi di avvelenamento sono stati registrati presso l'ospedale di Ostuni dove si sono presentati una donna di 33 anni con i genitori. Questi ultimi hanno rifiutato qualsiasi trattamento visto che il loro malore non era grave mentre, qualche timore, lo si è avuto per la figlia che è rimasta in osservazione per dei trattamenti sanitari. Anche lei, fortunatamente, si è ripresa in pochi giorni. Ma è stata la giornata di domenica scorsa che i casi di avvelenamento da funghi sono stati più numerosi: ben cinque persone, tutti componenti della stessa famiglia, si sono presentati al pronto soccorso dell'ospedale Perrino a Brindisi ed altri tre, invece, hanno richiesto le cure mediche per avvelenamento presso l'ospedale di Fasano. Per fortuna, nessuno dei ricoverati versa in gravi condizioni. Tutti i funghi sequestrati sono stati distrutti in un compattatore della società Ecologica Pugliese. Anche quelli non velenosi perché non è stato possibile verificarne la provenienza e, per questo, i micologi dell'Asl intervenuti nei vari controlli hanno fatto applicare la legge. A Brindisi, l'ufficio deputato a questi controlli, è coordinato dal dottor Liborio Rainò e dai micologi Gianpiero Amadori, Antonio Tursi e Pancrazio Sanasi.
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Quotidiano Di Puglia