Si fa male al palazzetto e chiede i danni al Comune

Il PalaMelfi
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BRINDISI - Durante una partita di pallavolo, nel pieno di un’azione di gioco, ha sbattuto violentemente contro il palo che sorregge la rete. E per questo, ora, chiede i danni alla società Natuna, che gestisce gli impianti sportivi, e al Comune di Brindisi che ha deciso di opporsi. Sostiene lo sportivo di essere stato costretto a ricorrere alle cure mediche. È andato in ospedale. E rivendica un ristoro pari a quasi 5mila euro, sostenendo che i pali non fossero protetti da sistemi di sicurezza.


I fatti risalgono al 12 gennaio dello scorso anno, ma l’udienza è fissata per il 17 settembre prossimo, dinanzi al giudice di pace. L’atto di citazione è datato 25 giugno 2017, ad assistere il malcapitato è l’avvocato Chiara Labia che ha trascinato in tribunale l’ente municipale.

La ricostruzione è la seguente: erano le 21.30 e al Palamelfi del Casale era in corso una partita di pallavolo, uno sport privo di contrasti fisici ma non esente, in momenti particolarmente concitati, da rischi per chi lo pratica anche con le dovute competenze. Il palo - a quanto asserito - non era protetto, il pallavolista ci ha sbattuto contro ed è stato poi soccorso. Invoca un risarcimento di 4.937,97 euro: li chiede al Comune di Brindisi in quanto ente proprietario ma anche alla Natuna spa quale società affidataria, per conto dell’amministrazione, del servizio di gestione degli impianti sportivi.

Sull’episodio sono in corso approfondimenti. Il settore Affari legali ha chiesto agli altri uffici competenti documenti e relazioni utili alla difesa dell’ente.

Nell’attesa di ricevere carte e resoconti sul presunto incidente, la giunta comunale ha comunque deciso di costituirsi nel giudizio «per tutelare i diritti e gli interessi dell’amministrazione, in quanto per il principio di autoresponsabilità anche il danneggiato deve assumere una condotta tale da evitare il sinistro e le sue conseguenze». Sostiene il Comune che i fatti descritti non sono provati.

Che ci siano o meno testimoni in grado di confermare la tesi del ricorrente, sarà comunque il giudice (non dovesse subentrare un accordo tra le parti) a stabilire se vi siano effettivamente responsabilità in capo all’ente pubblico o alla società appaltatrice. Bisognerà accertare innanzi tutto, con estrema precisione, la dinamica dei fatti. E poi appurare se le protezioni dei pali a cui ha fatto cenno lo sportivo rimasto ferito sono obbligatorie o se invece il loro utilizzo è facoltativo.


Esistono infatti materassini antitrauma che vengono avvolti attorno ai pali per evitare conseguenze a chi, durante un’azione di gioco, dovesse andarci a sbattere. Di contro, c’è da dire, che in qualsiasi tipo di disciplina sportiva, sia che la si pratichi in modalità agonistica o che invece si giochi per diletto, il pericolo di riportare dei traumi è sempre in agguato. Per fortuna, nel caso del pallavolista in questione, non si è trattato di conseguenze molto gravi, ma di una disavventura che non ha provocato danni importanti. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia