Restaurati gli spilloni della necropoli di Torre Guaceto in attesa di una sede museale

Restaurati gli spilloni della necropoli di Torre Guaceto in attesa di una sede museale
Tornano agli antichi splendori i due spilloni rinvenuti in una delle tombe della necropoli a cremazione di Torre Guaceto. Dopo l’intervento di restauro realizzato dagli...

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Tornano agli antichi splendori i due spilloni rinvenuti in una delle tombe della necropoli a cremazione di Torre Guaceto. Dopo l’intervento di restauro realizzato dagli esperti del Museo Sigismondo Castromediano di Lecce, i manufatti faranno rientro presso il laboratorio di archeologia della riserva. 

Si sono incontrati questa mattina presso il museo archeologico leccese, i rappresentanti istituzionali degli enti coinvolti nella fruttuosa collaborazione che ha portato al restauro di un importante corredo funerario femminile del II millennio a.C. scoperto nel 2021 sotto la superficie dorata della spiaggia delle conchiglie dell’area protetta.
Hanno partecipato al tanto atteso evento, il presidente del Consorzio di Gestione di Torre Guaceto, Rocky Malatesta, la soprintendente, Francesca Riccio, il direttore dello scavo e del laboratorio di archeologia, Teodoro Scarano, ed il presidente del Polo Biblio-Museale di Regione Puglia, Luigi De Luca. 
I monili oggetto dell’intervento conservativo provengono dalla tomba 6 della necropoli protostorica a cremazione di Torre Guaceto e sono due spilloni in bronzo, del cosiddetto tipo Franzine, accompagnati da due perle d’ambra che si datano al Bronzo Recente (XIII-XII secolo a.C.). 

La riconsegna

Il precario stato di conservazione dei reperti riconosciuto al momento della scoperta aveva indotto gli enti coinvolti nell’attività di ricerca, Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le Province di Brindisi e Lecce, Dipartimento di Beni Culturali dell’Università del Salento e Consorzio di Gestione di Torre Guaceto, a trasferirli presso il laboratorio di restauro del Museo Castromediano. 
La riconsegna di oggi rappresenta l’ennesimo risultato raggiunto grazie alla stretta collaborazione che lega le tre istituzioni e che sancisce le politiche di conoscenza, conservazione e valorizzazione del patrimonio storico-archeologico della riserva che, grazie anche all’istituzione di un proprio laboratorio di archeologia, rappresenta un unicum nel panorama italiano. 


Ora, in attesa di individuare uno spazio museale utile alla loro valorizzazione e fruizione, i reperti restaurati saranno custoditi presso il laboratorio di Torre Guaceto, nel quale sono conservati anche tutti gli altri materiali rinvenuti nella necropoli a cremazione attualmente in corso di studio. 
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Quotidiano Di Puglia