BRINDISI - La Regione Puglia, il Comune di Brindisi, i Comuni di San Pietro Vernotico e Cellino San Marco e l’associazione Legambiente si sono costituiti parte civile...
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Sono accusati a vario titolo di corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, reati ambientali e interruzione di pubblico servizio (contestati a vario titolo). Si tratta dell’inchiesta, chiusa lo scorso giugno, sulla tangente da 30mila euro versata secondo l’accusa dal patron della ditta appaltatrice Nubile all’allora primo cittadino per consentirgli di pagare in contanti un debito personale con Equitalia in cambio di facilitazioni nell’avvio all’esercizio dell’impianto di biostabilizzazione e produzione Cdr e Css. Secondo le ipotesi d’accusa Consales avrebbe anche ricevuto quale utilità l’assunzione all’interno dell’azienda appaltatrice di sei persone da lui indicate. A chiedere il processo per tutti e cinque gli imputati il pm Giuseppe De Nozza e il procuratore della Repubblica Marco Dinapoli: le indagini sono state condotte dalla Digos e portarono all’arresto ai domiciliari di Consales, lo scorso febbraio, poi tornato in libertà a maggio.
L’udienza preliminare proseguirà il 21 marzo, dinanzi al gup Tea Verderosa. Sono stati sospesi i termini di prescrizione. Gli enti costituiti chiedono un risarcimento del danno anche per i maggiori costi sostenuti per lo smaltimento di rifiuti all’impianto di biostabilizizzazione Cdr e Css che è stato posto sotto sequestro nell’ambito dell’inchiesta. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia