FRANCAVILLA - In concorso con i suoi clienti, ovvero 14 legali rappresentanti di altrettante imprese edili pronti a giurare sulla loro buona fede, avrebbe fatto ottenere alle loro...
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L’inchiesta sulla presunta frode prende in esame il lustro 2012- 2016 e, appunto, affonda le sue basi sul lavoro della professionista, incaricata dagli imprenditori di seguire la gestione fiscale delle aziende, tutte operanti nel settore dell’edilizia e con sede legale a Francavilla. Secondo quanto postulato dal pubblico ministero titolare del fascicolo Valeria Farina Valaori e dai militari al comando del capitano Marcello Putignano, la commercialista, in tutti i casi contestati, avrebbe appunto procurato un ingiusto vantaggio fiscale ai suoi clienti grazie ad una sorta di “errore” nel pagamento dei contributi dovuti allo Stato. E non si parla di bruscolini, ma di cifre importanti che variano, a seconda delle aziende e degli anni presi in esame, dai 51mila euro sino ad oltre 150mila euro. In totale, quasi 2 milioni di euro ingiustamente, secondo l’accusa, risparmiati dagli imprenditori.
Le indagini della Guardia di Finanza partono proprio dai controlli fiscali sui conti delle aziende. In tutti i casi, il modus operandi sarebbe stato sempre lo stesso. Ovvero, l’utilizzo in compensazione di crediti inesistenti vantati dalle imprese nei confronti dell’erario, poi “scalati” al momento del pagamento dei contributi. Lo studio della documentazione acquisita dai finanzieri ha quindi portato alla professionista, ovvero il ragioniere incaricato della consulenza fiscale e della scrittura contabile delle aziende da cui aveva ricevuto il mandato. Il modo di agire sarebbe stato sempre lo stesso. Ovvero, affidandosi ad una vecchia normativa che, negli anni passati, prevedeva degli sgravi fiscali nei confronti dell’imprenditoria a mo’ di incentivo per le piccole e medio imprese, la commercialista avrebbe applicato dei codici inesistenti al momento della compilazione dei pagamenti.
Ora, si ritrovano tutti indagati. La professionista, difesa dall’avvocato Cataldo Montanaro, e 14 imprenditori, tutti di Francavilla. Il collegio difensivo, composto tra gli altri dagli avvocati Augusto Orlando, Domenico Attanasi, Leonardo Andriulo, Marcello Di Summa e Francesca Conte, punta a dimostrare la buona fede degli assistiti, ignari delle operazioni operate dalla commercialista, anche lei, per la difesa, in assoluta buona fede. Nessun dolo, insomma, ma solo un fatale errore con pesanti conseguenze. Nel frattempo, il Gip del Tribunale di Brindisi Paola Liaci, su richiesta del pubblico ministero, ha ordinato la custodia cautelare per la donna, accogliendo, dopo l’interrogatorio, la revoca parziale della misura ai domiciliari per consentire lo sbrigo di alcune pratiche professionali. La materia in esame è comunque complessa e le accuse, come sempre, restano tutte da dimostrare. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia