Morto artigiano che finì in carcere per protesta contro le bollette

Una foto di Asciano e del sit in dopo l'arresto
Era un artigiano, anzi un artista. Realizzava tamburelli in una bottega del centro storico di Ostuni, ma soprattutto gabbiani o colombe in legno da appendere nelle stanze dei...

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Era un artigiano, anzi un artista. Realizzava tamburelli in una bottega del centro storico di Ostuni, ma soprattutto gabbiani o colombe in legno da appendere nelle stanze dei bambini. Una cordicina faceva sbattere loro le ali. 

Energia, in Puglia la politica si divide sui rigassificatori in mare

Stroncato da un male incurabile

Antonio Asciano, detto Tonino "lu marinare" (il marinaio, ndr), è morto oggi a causa di una malattia incurabile. Aveva 77 anni. Oltre a lavorare il legno, era un pensatore. Nel suo negozietto di una sola stanza, c'erano decine persone sedute a discutere di politica, di attualità, di società. Ed era un "combattente" che finì in carcere nel 2008 perché per scelta non pagava l'energia elettrica. Un allaccio abusivo, creato non per "rubare" ma nella convinzione che l'energia elettrica dovesse essere un bene pubblico. Non c'erano all'epoca dibattiti sul costo e sul caro bollette. Ma Tonino la pensava così. 

 

 

L'arresto e le proteste

Fu arrestato nell'ottobre del 2008, con una condanna a sei mesi di carcere. Il magistrato di sorveglianza gli concesse la libertà un mese dopo. Nel frattempo, davanti all'ingresso sbarrato della sua bottega in molti continuarono a protestare. A esporre striscioni per chiederne la libertà. E quando la "lieta" notizia giunse, festeggiarono al ritmo delle tammorre. 

 

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Quotidiano Di Puglia