Sos rifiuti, residenti assediati

Sos rifiuti, residenti assediati
I residenti sono esasperati, così come i titolari delle attività commerciali della zona. C’è chi è costretto a chiudere i locali perché...

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I residenti sono esasperati, così come i titolari delle attività commerciali della zona. C’è chi è costretto a chiudere i locali perché gli odori nauseanti invadono l’intera area, e vogliono evitare di fare brutte figure con i propri clienti. Le famiglie che abitano lì, invece, spesso sono quasi obbligate a tenere gli infissi ermeticamente chiusi per evitare le ondate di puzza.

Le tracce di eluato sono ben visibili anche a diverse decine di metri: si tratta del liquido, derivante dai rifiuti, che fuoriesce dai container, dai mezzi in attesa di conferire, o dai compattatori. Non si fermano le attività in contrada Santa Caterina, dove si trova l’isola ecologica di Ostuni, ma tra i primi problemi da fronteggiare resta l’alto livello di allarme ambientale, almeno dal punto di vista olfattivo. A causa delle molteplici - come riferiscono i residenti e come sottolineato anche dagli uffici comunali intervenuti - perdite di liquido, soprattutto che ristagnano per strada e per effetto del caldo, l’eluato che si deposita sull’asfalto emana odori nauseanti che rendono l’aria irrespirabile.

Le questioni denunciate dai residenti di contrada Santa Caterina diventano nuovamente oggetto di scontro tra il comune di Ostuni e l’Ati Gial-Plast Bianco, l’azienda che si occupa della raccolta rifiuti nella Città bianca. «Ci stiamo interessando alla vicenda. Abbiamo già inviato due lettere di diffida all’impresa - dichiara Gaetano Nacci, assessore all’ambiente del comune di Ostuni -. Quello che avviene è inammissibile». Il riferimento è alla gestione del centro di raccolta comunale.
«L’Ati ha il compito di procedere ad una corretta manutenzione quotidiana dell’isola ecologica. Peraltro le problematiche relative al conferimento dell’organico da parte nostra - sottolinea Nacci - sono state affrontate trasportando i rifiuti sia alla Eden 94 di Massafra, e alla piattaforma di Brindisi della Jonica Servizi». L’assessore all’ambiente spiega tecnicamente quali sono i risultati di questa doppia possibilità. «Mentre in altri comuni nel clou del periodo di Ferragosto, nei giorni 14, 15 e 16, è stato sospeso il servizio dell’organico, noi abbiamo garantito la raccolta proprio perché è stato individuato questo ulteriore polmone di conferimento. Ecco perché situazioni come quelle verificate nelle ultime ore sono incomprensibili». Di qui secondo Nacci la necessità di portare avanti una gestione dell’isola ecologica che riesca a fronteggiare alcune emergenze, come quelle appunto della perdita di eluato.

«Non ci sono ragioni per cui nel centro comunale di raccolta si verifichino queste situazioni. Abbiamo più volte evidenziato tutto ciò sino ad arrivare ad una doppia formale diffida nei confronti dell'Ati». Sollecitazioni in forma ufficiale da parte del Comune dopo i due sopralluoghi avvenuti il 19 ed il 22 agosto scorso da parte dei tecnici dell’ufficio ambiente, che avrebbero riscontrato alcune anomalie all’interno dell’isola ecologica, tra cui presenza di rifiuti posizionati a terra sul piazzale, presenza di cassoni completamente pieni di rifiuti, area sottostante la struttura per il conferimento della frazione organica non pulita.

«È nostra intenzione procedere ad un “intervento in danno” nei confronti dell’Ati: una ditta esterna ha già iniziato a provvedere al lavaggio ed all’asportazione del liquido presente in tutta la struttura. I costi di questi lavori saranno poi ribaltati all’azienda. La manutenzione e la gestione dell’isola ecologica spetta all’impresa. È assurdo, nonostante tutti gli sforzi dei cittadini e l’azione portata avanti dall’amministrazione - conclude Nacci - che emergano ancora queste gravi criticità». Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia