Quando si è sentita rispondere che non c’era nessuna possibilità di raggiungere Alberobello con un mezzo pubblico, ha lasciato l’info point quasi...
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Questa volta l’amara scoperta è stata fatta venerdì da una coppia giapponese in vacanza nella Città bianca. Ma le segnalazioni dei turisti stranieri sono quasi quotidiane. Maggio è il loro periodo. E’ uno dei mesi dove si concentra la maggiore presenza di flussi turistici provenienti da ogni parte del mondo: cartina in mano e macchina fotografica al collo per loro, per immortalare il patrimonio di una porzione di Puglia, come la Valle D’Itria, che continua a raccogliere consensi, ma che allo stesso tempo fatica a creare un sistema di trasporto per mettere in rete le sue bellezze. E così ogni anno ed in più lingue la richiesta è sempre la stessa, così come purtroppo la risposta.
«Per Alberobello? Mi dispiace nessun autobus». Anche la coppia giapponese, in vacanza ad Ostuni, si è sentita ripetere questa frase. Difficile da interpretare per chi proveniente dall’altra parte del globo ritiene 30 chilometri una distanza irrisoria e colmabile in pochi minuti. Tra i sentieri della Puglia e della Valle D’Itria, però, è diverso. Questa volta non c’è un modello “Briatore” da contrastare. Ci sono difficoltà logistiche a cui appare, quasi impossibile trovare una soluzione. E così anche per gli operatori dei vari info point diventa complicato spiegare che chi vuole raggiungere Alberobello partendo da Ostuni, o viceversa, deve impiegare oltre 3 ore per fare 30 chilometri. Un lungo e tortuoso percorso con cambi tra autobus e littorine Sud Est, del tutto scoraggiante e improponibile, a cui si sommano ritardi quotidiani che rendono impossibile anche una lontana coincidenza.
E così chi dopo una lunga passeggiata tra i vicoli del centro storico di Ostuni, vuole farsi fotografare tra i trulli di Alberobello, deve provare a sfidare il fato dei trasporti della Valle D’Itria, oppure rivolgersi ad un privato.
Di qui la necessità di ricercare soluzioni ad uno stallo a livello pubblico che rischia di protrarsi nel tempo. «Bisognerà stimolare l’iniziativa privata: operatori del settore turistico che in questa fase possano soddisfare le esigenze che riceviamo dai turisti - conclude Maffei - che soggiornano nel nostro territorio». Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia