Omicidio di marito e moglie a Serranova di Brindisi: gli inquirenti battono la pista dei beni

Il casolare nel quale i due coniugi sono stati uccisi
Mentre si attende che la Procura di Brindisi conferisca l’incarico per effettuare l’autopsia, continuano senza sosta le indagini dei carabinieri per risalire...

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Mentre si attende che la Procura di Brindisi conferisca l’incarico per effettuare l’autopsia, continuano senza sosta le indagini dei carabinieri per risalire all’autore, o agli autori, del duplice omicidio dei coniugi Calò scoperto mercoledì sera a Serranova, la frazione di Carovigno.

L'incarico per l'autopsia

I corpi di Antonio e della moglie Caterina Martucci, 69 e 64 anni, si trovano all’obitorio del cimitero di Ostuni. Questa mattina il pubblico ministero Francesco Carluccio potrebbe affidare l’incarico per l’esame, che si svolgerà con ogni probabilità la prossima settimana e per stabilire anche l’arco temporale del duplice omicidio. La scoperta è stata fatta mercoledì poco dopo le 18.30 da Carmelo Calò, fratello di Antonio, ma non c’è ancora certezza se nella stessa mattina Antonio e Caterina siano stati visti da qualcuno. Circostanza che non esclude la possibilità che l’esecuzione possa essere avvenuta già il giorno prima. Da qui l’importanza anche di quelli che saranno i risultati dell’autopsia per determinare quando sia stato consumato il duplice omicidio. Accertamenti che si aggiungeranno anche agli altri elementi già acquisiti dagli investigatori, tra cui due cartucce da fucile ritrovate anche a poca distanza dalla casa abitata dalla coppia.

Le piste: dalla vendetta alla proprietà dei beni

Ma sono ore decisive, soprattutto, per l’attività investigativa dei carabinieri del comando provinciale di Brindisi. Forze dell’ordine che non stanno tralasciando il minimo dettaglio su chi e perché possa aver deciso di ammazzare l’uomo e la donna con diversi colpi di un fucile da caccia. Si seguono più piste: dalle vendette personali, a possibili contenziosi su proprietà e beni che potrebbero aver visto coinvolto marginalmente Antonio e Caterina. È solo una delle ipotesi al momento al vaglio degli inquirenti, che sono anche alla ricerca del fucile da cui sono partiti i colpi che hanno ucciso la coppia. E sono almeno tre quelli esplosi all’interno del casolare della borgata di Serranova. I carabinieri hanno già avuto modo di acquisire una serie di testimonianze dei famigliari più stretti, ma anche di altre persone che conoscevano bene Antonio e la moglie.

Escluso il tentativo di rapina in casa

Il movente si cerca tra le abitudini soprattutto dell’uomo. E potrebbe far riferimento anche alle frequentazioni giornaliere del 70enne tra partenti e amici. Quello che escludono i militari è la circostanza di una rapina degenerata in omicidio. La casa non è stata trovata a soqquadro, e soprattutto il fatto che i due vivono con umiltà e tra le mille fatiche quotidiane non sembra essere il contesto nel quale si possa essere consumata e finita male una rapina.  Più che altro quanto avvenuto è stata un’esecuzione da parte di chi avrebbe deciso di ammazzare uno dei due, con l’altro coniuge fatto fuori, forse, perché ha visto in faccia l’assassino. Anche su questo fronte gli investigatori mantengono lo stretto riserbo: quel che è certo è che la donna è stata ritrovata nella stanza da letto piena di sangue con vicino un cellulare. Forse intendeva lanciare l’allarme dopo quanto avvenuto al marito. Ma non avrebbe fatto in tempo perché uccisa prima di chiedere aiuto. Intanto anche la stessa comunità di Serranova continua ad interrogarsi su quanto avvenuto pochi giorni. Così come continua nel piccolo bar- alimentari della borgata anche la raccolta fondi che servirà a sostenere le spese per i funerali della coppia, quando il magistrato, disporrà il sequestro delle due salme tutt’ora a disposizione dell’autorità giudiziaria. 
 

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Quotidiano Di Puglia