È tornato a Brindisi, dopo la sospensione dal servizio che risale al febbraio dello scorso anno. Tornato a casa, il vicebrigadiere, dopo aver prestato servizio in reparti...
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Di messaggi verbalmente offensivi ce ne furono tanti altri. Tant'è che Tedesco decise di raccoglierli tutti e sporgere querela. Furono iscritte nel registro degli indagati 31 persone. I fatti risalivano al gennaio 2016. In quello stesso periodo una scritta apparve davanti alla palestra di Brindisi solitamente frequentata da Tedesco. C'era scritto: Via gli infami da Brindisi, Cucchi vive. Era firmata dalla Curva Sud.
La situazione, due anni dopo, e dopo una denuncia sporta, le ammissioni e la ricostruzione dei fatti che racconta di una relazione di servizio persa nel nulla in cui quanto accaduto era stato denunciato, è nettamente diversa. Le dichiarazioni rese da Tedesco, per la difesa, hanno il sapore di una riabilitazione: «Questo è uno snodo significativo per il processo ed è anche un riscatto per il mio assistito e per l'intera Arma dei Carabinieri. Gli atti dibattimentali e le ulteriori indagini individuano nel mio assistito il carabiniere che si è lanciato contro i colleghi per allontanarli da Stefano Cucchi, che lo ha soccorso e che lo ha poi difeso» ha affermato l'avvocato Eugenio Pini, legale di Tedesco, che ora punta il dito contro gli altri militari. «Ma soprattutto - aggiunge l'avvocato - è il carabiniere che ha denunciato la condotta al suo superiore ed anche alla Procura della Repubblica, scrivendo una annotazione di servizio che però non è mai giunta in Procura, e poi costretto al silenzio contro la sua volontà. Come detto, è anche un riscatto per l'Arma dei Carabinieri perché è stato un suo appartenente ad intervenire in soccorso di Stefano Cucchi, a denunciare il fatto nell'immediatezza e ad aver fatto definitivamente luce nel processo».
Riccardo Casamassima, l'appuntato dei carabinieri che con la sua testimonianza fece riaprire l'inchiesta, ha commentato: «Immensa soddisfazione, la famiglia Cucchi ne aveva diritto. Mi è venuta la pelle d'oca nell'apprendere la notizia. Tutti i dubbi sono stati tolti. Signora ministro io sono un vero carabiniere. L'Italia intera ora aspetta i provvedimenti che prenderà sulla base di quello che è stato detto durante l'incontro. Sempre a testa alta. Bravo Francesco, da quest'oggi ti sei ripreso la tua dignità».
R.Gra.
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Quotidiano Di Puglia