Il nuovo arcivescovo di Brindisi mons. Intini: «Dinanzi ai troppi poveri, coltivare il senso di comunità»

Attenzione ai giovani, alle nuove povertà ed al senso di comunità, in attesa di conoscere meglio i tratti di quella che, tra qualche settimana, diventerà la...

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Attenzione ai giovani, alle nuove povertà ed al senso di comunità, in attesa di conoscere meglio i tratti di quella che, tra qualche settimana, diventerà la sua nuova diocesi. Giovanni Intini, che diventerà a breve arcivescovo di Brindisi ed Ostuni, ha incontrato prima alcuni dei sacerdoti e poi i giornalisti dell’area di riferimento diocesana. Monsignor Intini ha subito visto un parallelo tra il suo esercizio episcopale ed il mestiere di artigiano: “Una parola che mi piace molto – ha esordito – anche perché io vengo da una famiglia di artigiani: mio padre era ebanista, le mie zie erano sarte, sono nato e cresciuto in quest’ambiente. Per questo, uso questa parola con molta delicatezza, per dire che dobbiamo essere creativi nelle cose che facciamo, non ripetere in serie come spesso capita nella nostra cultura gli atteggiamenti e le scelte”.

Più nello specifico, si definisce “artigiano di comunione, perché penso che il compito della chiesa, ben delineato da papa Francesco, è quello di poter costruire questa fraternità universale ma partendo dal particolare. Sarebbe assurdo pretendere di costruire la fraternità universale, se poi nel territorio in cui siamo chiamati ad operare siamo divisi o addirittura contrapposti. Spero di poter essere al servizio di questo cammino comune, oggi più che mai dobbiamo investire molto nei cammini comuni”. Parallelamente, il futuro arcivescovo si è soffermato sull’idea di umanità: “Penso che la grande povertà di oggi sia la povertà di umanità. Ci eravamo augurati che il Covid ci avesse aiutati anche a ritrovare la verità ed il senso di una vita più umana, più familiare: penso che questo non sia accaduto e noi come chiesa dobbiamo investire molto sul tema dell’umanità”. 

Una storia tra Puglia e Basilicata

Giovanni Intini è nato il 28 dicembre 1965 a Gioia del Colle: ieri è stato il suo 57simo compleanno. Diventerà ufficialmente arcivescovo di Brindisi ed Ostuni il prossimo 10 febbraio, quando prenderà il postodi Domenico Caliandro che ha dato le sue dimissioni, come consiglia anche il diritto canonico, al compimento del 75simo anno di età, lo scorso 5 settembre. A seguito di queste dimissioni, accettate dal Vaticano, Caliandro è stato comunque nominato amministratore apostolico dell'Arcidiocesi, in attesa che il nuovo amministratore della comunità cattolica prenda il suo posto. E proprio il nuovo vescovo ha una storia che si articola tra Puglia e Basilicata: Intini è stato ordinato presbitero il 29 giugno del 1990, un primo passo di un percorso attraverso una serie di esperienze che lo hanno portato prima al seminario minore di Conversano, poi al seminario regionale di Molfetta e quindi alla chiesa matrice di santa Maria della natività a Noci.

Dopo essere tornato ancora a Molfetta, ricoprendo il ruolo di padre spirituale, nel 2014 è stato nominato arciprete della basilica concattedrale di Maria Santissima della Madia a Monopoli, carica ricopera sino alla sua nomina a vescovo nel dicembre del 2016, per poi essere consacrato a febbraio del 2017 nella diocesi di Tricarico, che copre un territorio nella provincia di Matera. Un cammino ecclesiastico che si è arricchito ulteriormente il 9 dicembre scorso, quando c'è stato l’annuncio dell’incarico di Intini come futuro arcivescovo di Brindisi ed Ostuni.

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Quotidiano Di Puglia