La chiusura del reparto di Pneumologia dell'ospedale Perrino di Brindisi dovuta alla positività di quattro sanitari, come era facile immaginare, non ha lasciato...
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«La fornitura dei Dpi - attaccano Antonio Macchia e Pancrazio Tedesco, segretario generale della Cgil e segretario provinciale della Cgil Fp - non è a norma secondo le certificazioni europee e la tabella Inail che prevedono dispostivi di tipo III mentre l'amministrazione si ostina a distribuire Dpi inadatti al rischio biologico. Il ritardo con cui l'Asl ha ottemperato a quanto stabilito dal dipartimento per la promozione della Salute in cui vengono indicate le misure per la prevenzione e gestione dell'emergenza e in particolare a quella che prevede l'istituzione e l'attivazione da parte delle direzioni generali di tavoli di crisi permanenti coinvolgendo tutte le sigle sindacali rappresentate a livello aziendale, poi, è estremo e pericoloso. Denunciamo, inoltre, l'incongruità delle scelte organizzative dei servizi ospedalieri e territoriali rispetto alla circolare del Ministero della Salute che ha previsto l'individuazione di strutture da dedicare esclusivamente alla gestione dei pazienti Covid».
In soldoni, al netto delle critiche sui Dpi e sui tavoli di crisi, la Cgil accusa l'Asl di non aver rispettato le norme di sicurezza che impongono di individuare i presidi dedicati esclusivamente al trattamento di pazienti covid o, in alternativa, di stabilire percorsi nettamente separati negli ospedali misti, quelli come il Perrino che accettano sia pazienti Covid che non-Covid.
Secondo Gianluca Facecchia, segretario provinciale della Uilfpl, invece, l'organizzazione della struttura brindisina è all'altezza della situazione e quanto accaduto in Pneumologia sarebbe frutto dell'estrema complessità della situazione e non di falle nella gestione dell'ospedale. «Quanto accaduto in Pneumologia ci lascia allibiti, conoscendo l'attenzione che i responsabili ripongono nella protezione del personale e degli utenti. Posso confermare che i vertici aziendali tutti i giorni lavorano per modificare i percorsi dedicati poiché i pazienti covid vengono continuamente trasferiti. Se il sistema sta reagendo allo stress lo si deve soprattutto al personale, come quello della Sanitaservice che ha provveduto, con urgenza, allo spostamento di tutti i pazienti e alla relativa bonifica degli ambienti di Pneumologia».
La Cgil, al contrario, parla di confusione dei vertici che produrrebbe effetti pericolosi per i pazienti e gli operatori, in ospedale come sul territorio. «La promiscuità di pazienti, personale e percorsi al Perrino ha già prodotto inevitabilmente danni agli operatori e, conseguentemente, la riduzione della risposta alla domanda di salute: sono già numerosi i sanitari positivi al coronavirus. La direzione, poi, non ha fornito alcun documento di recepimento né tantomeno di organizzazione della gestione del paziente sul territorio. Non c'è traccia di atti sulla gestione da parte del dipartimento di Igiene e Sanità pubblica dei pazienti sottoposti a tampone, risultati positivi e che non necessitano di ospedalizzazione. Non è stata data alcuna organizzazione strutturale assistenziale dei pazienti presso i Pta».
La Uilfpl preferisce un approccio diverso, concentrandosi sulle iniziative che prometterebbero già da subito una più reattiva gestione della situazione grazie alle nuove disposizioni arrivate negli ultimi giorni. «Accogliamo con soddisfazione l'attivazione del laboratorio dell'ex ospedale Antonino Di Summa che processerà i tamponi di Brindisi e provincia: si parla di 130 esami giornalieri con esito in giornata. Siamo venuti a conoscenza, inoltre, che l'Asl ha già sottoscritto un accordo con il laboratorio privato Mardighian di Mesagne come ulteriore supporto. Buona, infine, è l'idea avuta dalla direzione strategica per l'attivazione del servizio h24 di decontaminazione a cura della Sanitaservice in tutte le strutture aziendali». Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia