Sembra essere un periodo particolarmente nero per l’impiantistica sportiva brindisina: nella giornata di ieri si è aggiunto anche lo spostamento ad altra sede della...
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L’incontro, infatti, è stato spostato nella sede del PalaMelfi, al Casale, per l’impraticabilità dell’impianto situato in via dei Mille: l’eccessiva pioggia aveva reso il campo di gioco non più sicuro per le compagini che sarabbero scese in campo.
Un aspetto che ha costretto la società brindisina, impegnata nella corsa alle parti alte della classifica, a spostarsi nel palazzetto di via Ruta.
Da parte del numero uno della Dinamo Teodoro Marrazza, comunque, è stata sottolineata la pronta risposta dell’amministrazione comunale per la gestione del disagio, rimarcando la necessità di nuovi impianti: «Si sono attivati subito – ha spiegato - per metterci a disposizione quest’altra struttura. Purtroppo se l’impiantistica è datata, non è colpa di chi amministra adesso».
Accanto a questo, però, c’è stato quanto è stato segnalato nella giornata di venerdì da parte della Federazione di atletica provinciale, che per il campo di contrada Masseriola “Lucio Montanile” ha parlato di vera e propria “vergogna nazionale”, arrivando a sospendere ogni tipo di competizione che si dovesse svolgere all’interno della struttura. La sezione brindisina della Fidal, nella nota del presidente Giancosimo Pagliara, aveva elencato il gran numero di disagi che chi pratica la disciplina è stato costretto ad affrontare: in primis, un aspetto che influisce sull’allenamento, quello della mancanza di elettricità da tre mesi. Secondo Pagliara questo determina tra le altre cose «l’impossibilità di potersi allenare, nel periodo invernale e con giornate molto corte, da parte di tutti gli atleti e scolari provenienti dalla città e da fuori», creando problemi logistici tanto a chi pratica quanto alle loro stesse famiglie.
Uno dei casi più emblematici portati dal presidente provinciale della Fidal, quello di uno degli atleti più rappresentativi della disciplina per Brindisi, Daniele Corsa, che pur essendo nel giro della nazionale azzurra è costretto “ad allenarsi con i fari delle auto accese, così come si poteva immaginare forse 70 anni addietro”.
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Quotidiano Di Puglia