L'“ultimo soccorso” dei vigili del fuoco: in 29 donano sangue

L'“ultimo soccorso” dei vigili del fuoco: in 29 donano sangue
Parlare di emergenza superata sarebbe eccessivo, fuorviante e controproducente ma la settimana appena passata è stata, a conti fatti, piuttosto positiva per il Centro...

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Parlare di emergenza superata sarebbe eccessivo, fuorviante e controproducente ma la settimana appena passata è stata, a conti fatti, piuttosto positiva per il Centro trasfusionale dell'Asl. Dal Simt, il servizio di immunoematologia e medicina trasfusionale, è filtrata grande soddisfazione per i numeri registrati e per i contributi ricevuti e anche le associazioni hanno voluto rendere pubblico il proprio compiacimento per la risposta che i volontari hanno dato in un momento tanto delicato per l'intero servizio. Tutto ciò non può e non deve essere considerato come un traguardo ma come l'inizio di un percorso che deve necessariamente condurre alla fidelizzazione dei donatori per 12 mesi all'anno, così da evitare pericolose picchiate della disponibilità di sangue nei frigoriferi del Centro trasfusionale dell'ospedale Antonio Perrino.


L'azienda, per ringraziare i donatori e per continuare a tenere alta l'attenzione sul tema, ha pubblicato un post sulla pagina Facebook istituzionale, snocciolando i numeri messi insieme negli ultimi giorni. «Continua la risposta all'appello per la carenza di sangue con 29 donatori nella mattinata di oggi (ieri per chi legge, ndr.) si legge sul social network aziendale -. Dopo il grande sostegno ricevuto nei giorni scorsi dall'Arma dei Carabinieri e dal Battaglione San Marco, oggi i Vigili del Fuoco si sono presentati in tanti presso il Centro trasfusionale dell'ospedale Perrino. I volontari hanno ricevuto il ringraziamento diretto da parte di alcune persone affette da talassemia e dal direttore sanitario dell'ospedale, Antonino La Spada, che ha raggiunto appositamente il centro. Un'altra bella giornata che fa sperare in un benefico contagio che può aiutarci a scongiurare l'emergenza. Continuate così! Grazie!».

Oltre alle forze dell'ordine citate dall'ufficio stampa dell'Asl, al Simt brindisino negli ultimi 7 giorni si sono presentati anche una cinquantina di volontari Avis iscritti alla locale sezione: altri, invece, appartenevano alle altre associazioni di volontariato operanti nel settore, Fidas e Frates, e altri ancora, invece, si sono sentiti chiamati in causa dai tanti appelli lanciati in questi giorni.

Come più volte affermato anche dal direttore generale dell'Asl, Giuseppe Pasqualone, la città di Brindisi rappresenta un problema per l'esiguo numero di donatori che si riescono a portare in ospedale: quest'ultima settimana pare rappresentare un buon viatico per invertire una tendenza che dura da troppo tempo e che potrebbe portare qualcuno a pensare i brindisini come egoisti, cosa smentita da molteplici dimostrazioni di solidarietà, comunanza e mutuo soccorso. Buone notizie arrivano anche dal territorio provinciale: nelle donazioni itineranti organizzate dall'Avis nel fine settimana scorso, sono state raccolte 230 sacche di sangue che, in questo periodo, rappresentano un ottimo bottino.

«Voglio ringraziare di cuore e senza proclami ha scritto sulla sua pagina Facebook Egidio Conte, presidente provinciale Avis -, a nome di tutta l'Avis provinciale, in primis i 230 donatori che in questa calda e afosa settimana hanno contributo con il loro nobile gesto ad alleviare non solo le carenze donazionali del Simt ma soprattutto il bisogno di tanti pazienti. Ringrazio anche quanti si sono recati per donare ma per qualche motivo non lo hanno potuto fare e infine tutti i presidenti delle comunali che con tanta passione e sacrificio rendono possibile ogni giorno questi importanti risultati. Grazie Avis e grazie ai donatori periodici e occasionali che in questo delicato periodo dell'anno faranno qualche sacrificio in più contribuendo a superare l'emergenza estiva».


Mettendo insieme tutti i contributi raccolti, gli ultimi 7 giorni dovrebbero aver coperto il fabbisogno settimanale richiesto dalla domanda di sangue che arriva al Simt: il prossimo step è replicare settimane come questa, portando i donatori in ospedale o nei paesi in cui si organizzano le donazioni itineranti delle varie associazioni, fidelizzandoli e migliorandone lo status da occasionale ad abitudinario. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia