BRINDISI - Un luogo dalle grandi potenzialità ma finora poco valorizzato. Questo, in sintesi, il biglietto da visita del parco Buscicchio al rione Sant’Elia. Entrando...
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«Sono 40 anni che sono qui - racconta - e cerco ogni giorno di fare in modo che tutto sia al suo posto». Nel parco è quasi impossibile trovare una carta per terra. I bambini che vengono qui a giocare hanno imparato ad usare i contenitori disseminati un po’ ovunque nell’area.
«Grazie al tennis combatto i miei problemi di Alzheimer» racconta Francesco Santoro, che all’età di 82 anni gioca regolarmente almeno due volte alla settimana in compagnia Michelangelo De Luca. «Questo impianto dovrebbe essere maggiormente valorizzato. - aggiungono - Sappiamo che è stato approvato un finanziamento da parte del Comune per il suo restyling ci auguriamo che i lavori vengano realmente eseguiti nel giro di poco tempo». Da poco l’impianto sportivo è stato assegnato ad una società della Federazione Ginnastica d’Italia, che utilizza il tensostatico per gli allenamenti. Una preparazione atletica che però può essere svolta solo nelle prime ore della mattinata.
«L’assenza di un impianto di aerazione - dichiara Ilenia Gargiulo che cura gli allenamenti al trampolino elastico per la Ginnastica Brindisi Temese, è un grosso handicap. Con le alte temperature qui dentro non si respira ed è davvero impossibile fare allenamento. C’è un accordo tra il Comune la Federazione Ginnastica d’Italia. Quest’ultima dovrebbe accollarsi le spese stornandole dal costo dell’affitto». I lavori di potatura hanno rovinato in alcuni punti il tensostatico. «Di inverno entra l’acqua - riprende l’insegnante - e si crea la condensa che rende impraticabile la struttura». Eppure è un impianto fatto a regola d’arte che comprende anche un campo da calcio, un campo di basket e pallavolo coperto (tensostatico), un fabbricato adibito a spogliatoio, due campi da tennis con annessa tribuna spettatori e scalinata sottostante, e un campo di bocce. Un piccolo gioiello nel cuore del rione Sant’Elia che merita di essere valorizzato. «Non vogliamo che il parco vada nelle mani dei privati - aggiungono alcuni residenti - siamo pronti a farci carico della struttura costituendo insieme una associazione se sarà necessario». Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia