I Barretta ottengono il sequestro dei beni della nave Norman Atlantic

I Barretta ottengono il sequestro dei beni della nave Norman Atlantic
BRINDISI - Il Tribunale Civile di Brindisi ha disposto il sequestro conservativo di camion e merci del valore di due milioni di euro stivati nel relitto della motonave Norman...

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BRINDISI - Il Tribunale Civile di Brindisi ha disposto il sequestro conservativo di camion e merci del valore di due milioni di euro stivati nel relitto della motonave Norman Atlantic, naufragata la notte fra il 27 e il 28 dicembre 2014 dopo un incendio scoppiato a bordo al largo delle coste albanesi, con il mare in burrasca, e costato la vita a 11 persone (altri 18 passeggeri risultano ancora dispersi). Il sequestro è stato chiesto e ottenuto dalla società 'Fratelli Barretta' che trainò il traghetto fino al porto di Brindisi.

L'impresa rivendica infatti un "credito per il salvataggio del carico", ricordando di aver effettuato "attività di soccorso" con tre rimorchiatori dalla baia di Valona al porto di Brindisi, consentendo "il salvataggio dei 500 passeggeri, dei 55 membri dell'equipaggio, nonché della nave, di parte degli automezzi e cose trasportate e infine del combustibile a bordo", sottolineando di aver così "anche evitato il disastro ambientale". Ai Barretta era già stato autorizzato nell'ottobre 2015 il sequestro conservativo di beni mobili e immobili delle società Visemar Trasporti e Visemar di Navigazione, rispettivamente proprietaria e armatore della nave, pari a 12,5 milioni di euro per il salvataggio di persone, nave e per la salvaguardia dell'ambiente. Ora ne rivendicano altri 2 milioni per il salvataggio del carico.


Il Tribunale di Brindisi, accogliendo la richiesta della società, ha disposto quindi il sequestro "di 26 automezzi rimasti indenni grazie alle operazioni di salvataggio nonchè di merce", ritenendo "fondato il timore di perdere le garanzie del proprio credito". Scrive infatti il giudice che "il comportamento delle società Visemar appare sintomatico della intenzione di sottrarsi agli obblighi di pagamento". La questione, di cui è stata informata anche la Procura di Bari che indaga sulla vicenda, sarà comunque discussa il prossimo 18 aprile per la conferma, modifica o revoca del sequestro. Per quanto riguarda, invece il procedimento penale in corso sulla vicenda, è in fase conclusiva l'incidente probatorio sul relitto, ormeggiato nel porto di Bari. Nell'indagine della Procura, coordinata dai pm Ettore Cardinali e Federico Perrone Capano, sono indagate 12 persone per i reati di cooperazione colposa in naufragio, omicidio plurimo e lesioni nei confronti di centinaia di parti offese. Le accuse riguardano i due legali rappresentanti della società greca Anek, noleggiatrice del traghetto, un dipendente della stessa società Anek, il cosiddetto supercargo (addetto alle fasi di imbarco), l'armatore Carlo Visentini, il comandante Argilio Giacomazzi e sette componenti dell'equipaggio. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia