Scomparso e poi trovato morto nelle acque del porto: Aris non era solo quella notte

Scomparso e poi trovato morto nelle acque del porto: Aris non era solo quella notte
La scomparsa in mare di Aris Barletta si tinge di giallo: la notte della tragedia, avvenuta tra l’1 e il 2 febbraio nelle acque del porto dove è ubicato il cantiere...

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La scomparsa in mare di Aris Barletta si tinge di giallo: la notte della tragedia, avvenuta tra l’1 e il 2 febbraio nelle acque del porto dove è ubicato il cantiere navale “Balsamo”, il 27enne si trovava in compagnia di una persona. Un giovane brindisino coetaneo e conoscente di Aris. È quanto emerge nelle carte depositate in Procura alla fine delle indagini (trasmesse su tutta l’attività svolta dai carabinieri del Comando provinciale) che non presenterebbero aspetti rimasti dubbi: tant’è che il corpo del giovane, ritrovato morto a due giorni dalla scomparsa, è stato immediatamente riconsegnato alla famiglia dopo tre giorni di ricerche.

Le indagini


La macabra scoperta è poi avvenuta domenica mattina in quell’angolo del Seno di Ponente. Una corsa sul molo con l’amico. Poi Aris sarebbe, dunque, tragicamente scivolato in acqua senza avere la possibilità di essere soccorso nell’immediatezza e la morte (a quante pare) sarebbe avvenuta nel giro di pochi minuti a causa di uno shock termico, dovuto molto probabilmente all’acqua gelida e, non si esclude, che il giovane non sapesse nemmeno nuotare.  Un fatale decesso che non ha ad oggi chiarito il motivo della sua presenza su quella banchina all’interno di un cantiere navale dove l’ingresso è vietato agli estranei. Luogo, quindi, dove non si trovava da solo. Agli atti, esisterebbe infatti una deposizione (fatta dall’amico “misterioso” alle forze dell’ordine a poche ore dalla scomparsa di Aris) dove emerge come i due amici si sarebbero poi “persi” lungo quella banchina. Aris finendo in acqua, senza avere alcuna possibilità di essere salvato, mentre l’altro faceva ritorno a casa.

Il testimone


Preso forse dal “rimorso” di quella notte e della scomparsa di Aris (che non risponderà più al suo telefonino), sarà proprio la sua deposizione a portare gli investigatori in quel tratto del porto dove le acque del canale Cillarese finiscono in mare. Bisogna cercarlo lì, perché su quella banchina è stata vista la sagoma di Aris per l’ultima volta. Poi il mistero che tanto mistero non sarà una volta che saranno visionate le telecamere di videosorveglianza della zona. 

Le ricerche e il ritrovamento


Non a caso, tutte le ricerche si sono concentrate in quel tratto del porto, posto di fronte al vecchio fabbricato dell’ex Saca, fino a quando il corpo di Aris non è stato localizzato da sub dei vigili del fuoco: un reparto speciale per questa difficile e complicata attività di ricerca. Poteva essere salvato Aris? Perché l’amico “misterioso” s’è fatto vivo in seguito senza lanciare subito un allarme in modo da far scattare subito gli interventi di ricerca? Questa storia è ora depositata in Procura all’interno di un fascicolo d’indagine. 


Si tratta quindi di un documentazione che morirà sepolta all’interno di altra carte o che presto troverà altri sviluppi per indagare sulla morte di Aris e il perché della presenza di questi due amici lungo quella banchina? Perché quella notte si trovavano lì e perché correvano tra quelle barche e il mare? Sfuggivano a qualcuno? Punti di domanda che al momento rimangono un vero mistero. Un giallo sulla morte prematura di questo giovane che cerca altre verità</CP>. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia