Un pasto caldo, una coperta, un sorriso. La solidarietà ha tante forme, e tutte concorrono a ridare un po’ di normalità a chi vive l’emergenza di non...
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Intanto da ieri mattina nella sede Caritas di via Porta Lecce si lavora senza sosta per fronteggiare l’emergenza neve. I volontari della parrocchia Ave Maris Stella, nonostante le avverse condizioni metereologiche, hanno raggiunto il refettorio per preparare il pranzo per gli ospiti.
«Sono stati 55 i ragazzi che hanno pranzo in sede - afferma Adele Tundo (nella foto), responsabile della Caritas diocesana - mentre abbiamo registrato un calo delle persone che vengono a ritirare il cestino per portarlo a casa. Soprattutto per chi abita in periferia è stato impossibile raggiungere il centro storico». Per tutta la giornata sono stati tantissimi i migranti che hanno bussato alle porte della Caritas chiedendo di poter fare una doccia calda.
«Qui c’è un pasto caldo per tutti - riprende la signora Adele - invitiamo tutte le persone che vivono particolari situazioni di disagio a venire in Caritas, accogliamo tutti». Il tempestivo intervento dei volontari presenti ieri a mensa, a evitato il peggio per un 35enne di origini ganesi. Il ragazzo che vive a Tuturano e che svolge dei lavori saltuari in campagna ha avuto un principio di ipotermia. Trasferito in ambulanza all’ospedale Perrino è attualmente ricoverato ma le sue condizioni di salute sono stazionarie.
L’ondata di neve e freddo che si è abbattuta sul brindisino ha costretto i territori a mettere in campo misure di emergenza per salvaguardare i cittadini più deboli. A San Pietro Vernotico, un piano sinergico tra la locale sede della Croce Rossa Italiana, la Protezione Civile e l’assessorato ai Servizi Sociali hanno messo a disposizione misure di assistenza per persone disagiate. L’assessore al ramo Valentina Carella raccomanda di segnalare qualsiasi situazione di pericolo mentre ha allertato il centro di assistenza Erga Omnes per mettere a disposizione sia il servizio diurno che quello notturno. In particolare sui due casi segnalati agli uffici dei Servizi Sociali di persone senza fissa dimora, si è accertati che gli stessi fossero stati ricoverati a casa di parenti. Ai cittadini disagiati le associazioni hanno invece messo a disposizione cibo e bevande c Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia