Gas, Emiliano punta su Brindisi

Gas, Emiliano punta su Brindisi
Insorge la politica brindisina dopo le dichiarazioni del presidente della Regione Michele Emiliano sulla pericolosità della Tap e sulla necessità di assoggettare...

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Insorge la politica brindisina dopo le dichiarazioni del presidente della Regione Michele Emiliano sulla pericolosità della Tap e sulla necessità di assoggettare l’opera alla legge Seveso sul rischio di incidenti rilevanti e la conferma, da parte dello stesso Emiliano, che l’approdo migliore per il gasdotto sarebbe, nonostante questo, nella zona industriale di Brindisi. Che, come tutti i brindisini sanno, è stata dichiarata zona ad alto rischio di incidente rilevante.

Le critiche al governatore arrivano dal centrodestra, dal centrosinistra e anche dalla società civile. «Questa - dice il notaio Michele Errico, ex sindaco, ex presidente della Provincia nonché uno dei protagonisti principali della guerra (vinta) contro il rigassificatore della British Gas - è una cosa pazzesca. Emiliano ha detto no alla Tap a Melendugno ma era pronto a dire sì se il terminale fosse stato spostato a Brindisi, senza ascoltare minimamente i brindisini o il Comune».
Insomma, ribadisce Errico, Emiliano non è mai stato contrario all’opera in sé. «E allora - prosegue - se questa esplosione denota un fatto negativo in generale, dunque per Melendugno che si appresta ad essere il punto di approdo, perché non dovrebbe fare specie a Brindisi. Qual è la differenza? Emiliano non è contrario alla Tap come noi, che siamo contro tutte le fonti fossili. Abbiamo detto di no al rigassificatore, figuriamoci a Tap».
Poi, Errico se la prende con i vertici del Pd. «Chi oggi ha in mano il potere in quel partito - dice - ed in particolare i parlamentari ha mai parlato di no Tap a Brindisi? Chi si è originariamente opposto a queste cose? E chi, invece, si è convertito solo oggi?». Infine, il notaio, come ha già fatto il Forum Ambiente Salute e Sviluppo, chiede ad Emiliano di venire a Brindisi a spiegare ai brindisini le sue affermazioni. «Perché - incalza - non viene a Brindisi? Ha paura? O la ritiene una città improponibile?».
Perplesso anche Mauro D’Attis, ex capogruppo di Forza Italia e componente del Comitato delle regioni del Parlamento europeo, che proprio alcuni giorni fa era stato chiamato in causa da Emiliano sulla questione Tap. «Lo dissi - sottolinea - quando presentammo l’ordine del giorno contro la Tap a Brindisi, che poi fu approvato all’unanimità in consiglio comunale, anche dal Pd. Il nostro “no” era innanzitutto per difendere la dignità di Brindisi. E anche oggi, non si capisce per quale motivo se una cosa non va bene in un posto debba andare bene a Brindisi. Se è pericolosa a San Foca, non vedo perché non debba esserlo a Brindisi. E se, invece, non è pericolosa, così come va bene, per Emiliano, a Brindisi non può non andare bene a San Foca. Fermo restando che la questione degli approvvigionamenti di gas è un problema nazionale».
Per l’ex consigliere comunale nonché ex candidato presidente della Regione Riccardo Rossi, invece, Emiliano dovrebbe, una volta per tutte, «cambiare atteggiamento su Tap e anche su Ilva, ritenendo i due impianti incompatibili con le ragioni del nostro territorio. E dovrebbe, per il rispetto dell’ambiente e della salute, contrastarli, senza legarli a spostamenti improbabili per Tap o improponibili riconversioni utilizzando quel gas. Sarebbe opportuno che Emiliano contrastasse la Tap come opere in sé, invece di invocarne, ancora, lo spostamento».
 
Rispetto a quanto affermato dal governatore, invece, Rossi parla di «dichiarazioni incomprensibili, nel senso che, evidentemente, se c’è un pericolo di incidente, questo pericolo equivale in qualsiasi luogo approdi il gasdotto. Anzi, a Brindisi il rischio è ancora maggiore perché si potrebbe innescare il cosiddetto “effetto domino” con altri impianti pericolosi». La Tap, conclude Rossi, «è un’opera inutile, a Melendugno come a Brindisi».

Molto critica anche la parlamentare democratica brindisina, nonché vice segretaria regionale del Pd, Elisa Mariano. «Il presidente - incalza - si dice ancora una volta favorevole al Tap purché approdi a Brindisi. Ora qualcuno può spiegarmi perché a Brindisi il Tap d’incanto perderebbe la sua pericolosità? Ma lo sanno quanti e quali impianti a rischio di incidente rilevante insistono già nell’area del Brindisino? Lo sanno che abbiamo già un deposito di Gpl per migliaia di tonnellate? È incredibile che il tema della sicurezza sia posto solo per il sito di Melendugno e d’incanto scompaia per il brindisino. Allora delle due l’una, o il problema sicurezza è solo un pretesto e non esiste per nessun sito, oppure la sicurezza dei brindisini vale meno di quella dei salentini». Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia