Maresciallo sbranato da tre cani: proprietari condannati per omicidio colposo

La coppia dovrà anche risarcire i danni alla moglie e alla figlia oltre al pagamento delle spese processuali

Si è chiuso, con una condanna ed un risarcimento per danni, il primo atto del processo a carico di una coppia proprietaria dei cani ritenuti responsabili di una mortale...

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Si è chiuso, con una condanna ed un risarcimento per danni, il primo atto del processo a carico di una coppia proprietaria dei cani ritenuti responsabili di una mortale aggressione ad un maresciallo della polizia locale in pensione, Vito Zaccaria, il cui cadavere fu ritrovato segnato da profonde lesioni da morsi il 19 aprile 2017 in contrada Capitolo nelle campagne di Francavilla Fontana, a ridosso della zona Pip, dopo che i familiari avevano denunciato la sua scomparsa.

 

Stando alle indagini ed al test del dna effettuato all’epoca dei fatti sui due pibull ed un meticcio, furono i tre cani ad aggredire ed uccidere il pensionato che, come raccontarono i suoi familiari all’epoca, si era allontanato dall'abitazione per gettare la spazzatura nei cassonetti e non era più tornato a casa.


La giudice Adriana Almiento della sezione penale del Tribunale di Brindisi ha dichiarato la donna S.R di 24 anni di Francavilla Fontana, e V.V.T. di 28 anni, residente ufficialmente in provincia di Chieti, a Crecchio, ma con domicilio a Manduria, responsabili di omicidio colposo condannandoli a 3 anni di reclusione ciascuno, oltre al pagamento delle spese processuali. La famiglia costituitasi parte civile, difesa dall’avvocato Euprepio Curto, si è vista riconoscere un risarcimento dei danni, da liquidarsi in separata sede sull’ammontare dei quali è stato disposto una provvisionale di 50mila euro per ciascuna parte civile, cioè alla moglie di Zaccaria ed alla figlia, oltre al pagamento delle spese di giudizio ammontante a 4.592 euro.
E’ stata disposta la confisca dei tre cani, già sottoposti a sequestro, “in vista di un eventuale affidamento ad associazioni o enti che ne facciano riochiesta” Per una testimone A.C.C. gli atti sono stati trasmessi al pubblico ministero in ordine alle dichiarazioni rese il 20 luglio di quest’anno.


Furono, dunque, i due pitbull e un meticcio ad aggredire ed uccidere il maresciallo dei vigili. A queste conclusioni giunse sette anni fa la Procura di Brindisi dopo le analisi comparate del dna sui cani e sugli abiti della vittima, che aveva 77 anni. Al termine delle indagini, i proprietari dei tre cani vennero denunciati per omicidio colposo. Secondo l'accusa i due giovani avrebbero omesso di custodire i cani in un recinto idoneo. Quando il 19 aprile scorso i carabinieri trovarono il corpo senza vita di Zaccaria ipotizzarono subito una possibile aggressione da parte di cani.


I rilievi, eseguiti dai carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Francavilla Fontana unitamente al medico legale incaricato, permisero di accertare segni di parziale sbranamento e morsi su varie parti del corpo dell’uomo. I successivi rilievi consentirono di individuare, all’interno di un opificio ubicato nelle vicinanze del luogo dell’aggressione, i tre cani, senza microchip, risultati nella disponibilità della coppia. I gravi indizi raccolti dai militari consentirono al magistrato inquirente di chiedere e ottenere l'analisi comparata del dna. Tracce genetiche degli animali furono trovate sul corpo del pensionato.
Le motivazioni della sentenza saranno depositate entro i canonici 90 giorni.


Stando alle indagini Zaccaria quel giorno fu accerchiato e assalito dai cani usciti dall’opificio, dove i carabinieri avevano constatato una breccia di circa 15 metri di ampiezza nel muro perimetrale. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia