«Il fatto non sussiste»: due assoluzioni per il crollo del "Pessina"

«Il fatto non sussiste»: due assoluzioni per il crollo del "Pessina"
OSTUNI - Sono stati assolti con la formula “perché il fatto non sussiste” il capo dell’ufficio tecnico del Comune di Ostuni, all’epoca dei fatti,...

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OSTUNI - Sono stati assolti con la formula “perché il fatto non sussiste” il capo dell’ufficio tecnico del Comune di Ostuni, all’epoca dei fatti, Roberto Melpignano e il direttore dei lavori, Salvatore Molentino, che si occuparono della ristrutturazione della scuola elementare Pessina all’interno della quale il 13 aprile 2015 si verificò il distacco di un pezzo di intonaco che precipitò su una classe: rimasero feriti due bambini e una maestra, in modo non grave. I reati contestati a vario titolo erano l’inadempimento di contratti di pubbliche forniture, lesioni personale colpose, rovina di edifici e di altre costruzioni, falso ideologico. Aveva già patteggiato una pena pari a un anno e un mese Palmiro Brocca, il titolare della ditta leccese che eseguì i lavori di ristrutturazione della scuola, inaugurata solo qualche settimana prima, dopo le vacanze di Natale. Erano parte civile i famigliari dei due alunni feriti e l’insegnante. Aveva rinunciato alla costituzione di parte civile il Comune di Ostuni, citato poi come responsabile civile. Per loro, al termine del processo che si è celebrato dinanzi al giudice monocratico Genantonio Chiarelli, non è stato stabilito alcun risarcimento del danno. Il pm che coordinò le indagini, Pierpaolo Montinaro, aveva chiesto la condanna di Molentino a un anno e sei mesi, di Melpignano a un anno.
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Quotidiano Di Puglia